Tim propone ai suoi soci la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie e la riduzione volontaria del capitale sociale, con un rapporto pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio detenuta, più un conguaglio in denaro pari a complessivi 0,12 euro per azione. I soci sono chiamati al voto il 28 gennaio in assemblea.
Se al termine della conversione facoltativa si dovesse procedere alla conversione obbligatoria il rapporto di conversione sarebbe pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio, più un conguaglio in denaro pari a complessivi 0,04 per azione di risparmio. Al termine dell'operazione il cda proporremo all'assemblea anche la riduzione volontaria del capitale sociale a 6 miliardi, destinando l'importo riveniente in parte a riserva legale e a riserva disponibile di patrimonio netto.
L'operazione, spiega una nota, serve "a razionalizzare la struttura del capitale società e realizzare esigenze di semplificazione dell'assetto proprietario e, più in generale, della governance della società, nonché di riduzione dei costi di gestione connessi all'articolazione del capitale sociale in più categorie di azioni ammesse a quotazione". Inoltre "crea le condizioni per incrementare la liquidità e ampliare il flottante delle azioni ordinarie".
La riduzione del capitale è diretta "a realizzare una più bilanciata composizione delle poste del patrimonio netto, che allo stato è composto per circa il 96% dal capitale sociale e non presenta riserve disponibili e distribuibili".
Tim ha inoltre cooptato Lorenzo Cavalaglio in cda in sostituzione di Umberto Paolucci. Lo rende noto il gruppo al termine del cda.
Rispettando il suo motto, 'l'inazione non è un'opzione' l'ad di Tim, Pietro Labriola, non ha perso tempo e in 24 ore, ricevuta la conferma del rimborso del canone per oltre 1 miliardo di euro, ha convocato un cda straordinario prenatalizio. Chiuso il fine settimana, in serata, i consiglieri si sono riuniti per valutare il progetto di conversione delle azioni di risparmio che la maggior flessibilità finanziaria acquisita facilita ma che era nel cassetto già da tempo.
Il cda ha anche sostituito il dimissionario Umberto Paolucci che era entrato in cda in occasione dell'assemblea 2024 insieme a Stefano Siragusa, un tandem che era stato candidato dal fondo Merlyn per 'sfidare' Alberta Figari e Pietro Labriola candidati della lista del Cda, ma che il 10 dicembre scorso si è dimesso dagli incarichi, con effetto dal primo gennaio 2026, per motivi professionali.
La possibile semplificazione della struttura azionaria è invece un progetto presentato la prima volta in assemblea già nel 2015, quando le azioni di risparmio valevano circa 0,92 euro e la proposta fu bocciata in assemblea da Vivendi perché, a suo dire, il concambio era inadeguato.
Il Cda aveva messo sul piatto un rapporto di conversione pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio detenuta, con pagamento di un conguaglio di 9,5 centesimi per ciascuna azione nonché la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in circolazione al termine del periodo per l'esercizio della conversione facoltativa, sulla base di un rapporto di conversione pari a 0,87 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio, senza pagamento di alcun conguaglio e senza riduzione del capitale sociale.
"Abbiamo sempre detto che la struttura di capitale di Tim non è la più efficiente al momento - ha recentemente ribadito Labriola -. Dopodiché qualunque cosa va fatta nei tempi, nei vincoli, ma soprattutto nel rispetto del diritto di tutti quanti gli azionisti. E bisogna fare sempre delle cose che sono market friendly". Il momento non potrebbe essere più favorevole, oggi Vivendi è uscita dal capitale e il nuovo socio di riferimento, Poste che è salita al 27,23% proprio per effetto dell'acquisizione del 2,51% di proprietà dei francesi, vuole scendere in fretta sotto la soglia dell'Opa. Soprattutto con la certezza dell'incasso del rimborso del canone (il credito era già stato cartolarizzato a luglio e aveva portato a un finanziamento di 995,4 milioni di euro) Tim può contare su una maggior flessibilità finanziaria che si somma a una leva già favorevole (il rapporto tra debito/ebitda a 2). Per convincere anche i principali azionisti, Davide Leone con il 12,15% del capitale risparmo e Ivan Martin (Magallanes) con il 3,52%, cruciale sarà il concambio. In attesa che il cda faccia le sue valutazioni, si può solo speculare partendo dai valori di Borsa dell'ultima seduta. Le azioni ordinarie venerdì hanno chiuso a 0,502 euro e quelle di risparmio a 0,5744 euro, considerando che il numero complessivo delle azioni di risparmio è 6.027.791.699 (su un totale di 21.357.258.195 azioni) e aggiungendo un premio, l'impegno di cui si parla è tra i 450 e i 500 milioni di euro.
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