Teresa Ribera: 'Cosi' batterò le big tech'

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"Google? È molto probabile che serva uno spezzatino per eliminare il suo monopolio nella pubblicità online. Aggiungo anche che approvo la web tax imposta da alcuni Stati membri sui giganti del web: è una forma di ricchezza che può essere tassata per rafforzare i servizi pubblici. E considero inoltre inaccettabile che un Paese terzo, gli Stati Uniti, dica all'Ue come esercitare la sua sovranità regolamentare o fiscale". Lo ha detto la vicepresidente esecutiva della Commissione europea Teresa Ribera in una lunga intervista a Milano Finanza nella quale affronta numerosi temi.


    "Dobbiamo eliminare il dominio di Google e prevenire nuove violazioni", dice e, a proposito di Meta e Apple spiega che tra le proposte arrivate: "Una soluzione è un po' più convincente, l'altra meno, ma non abbiamo ancora deciso se siano sufficienti o meno per eliminare le violazioni riscontrate". Sul fronte delle fusioni bancarie Ribera spiega che: "quando un'operazione supera una certa dimensione, è la Dg Comp che valuta i rischi per la concorrenza. Nel caso di Unicredit nutriamo dei dubbi sulle condizioni imposte sull'ops, che potrebbero non rientrare tra le eccezioni previste dalle norme europee. Quindi abbiamo chiesto ulteriori informazioni al vostro governo, abbiamo ricevuto una risposta e ora la stiamo valutando".


    Sul fronte della transizione green, Ribeira non pensa che sia necessario cambiare i target "perché creeremmo instabilità e imprevedibilità tra gli investitori e in tutta la filiera. I nostri competitor continuano a puntare sull'elettrico e conquistano quote di mercato a nostro discapito. Senza contare che per modificare le regole servirebbe il sostegno ampio del Parlamento e della Commissione Ue, e anche in questo caso le visioni divergono". La vicepresidente interviene anche sull'alleanza per una e-car europea. "Diversi ceo dell'automotive hanno proposto un'alleanza stile Airbus (il gigante europeo dell'aviazione, ndr) per produrre veicoli elettrici piccoli e a basso costo, con prezzi accessibili", dice.

"Oggi, ad esempio, il ceto medio del Sud Europa (Italia, Spagna o Grecia) non può permettersi un'auto elettrica. Per questo motivo dobbiamo ragionare su una proposta concreta che ci aiuti a unire le forze e individuare una soluzione rapida".

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