Temperature notturne oltre i 25°: i rischi per la salute

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Ventilatori o deumidificatori possono aiutare, ma gli accorgimenti principali vanno presi durante il giorno

Daniele Particelli

29 giugno - 12:35 - MILANO

Con l'arrivo del grande caldo anche in Italia le ondate di calore e i rischi da loro rappresentati sono tornati al centro delle nostre conversazioni quotidiane. Il Ministero della Salute ha già iniziato a pubblicare i bollettini quotidiani sulle ondate di calore per 27 città italiane, rinnovando l'invito ai cittadini a seguire pochi e semplici accorgimenti per affrontare l'estate in arrivo in sicurezza. Se in generale, quando parliamo di ondate di calore, facciamo riferimento soltanto ai periodi più caldi della giornata, non dobbiamo mai sottovalutare il rischio rappresentato dal caldo durante la notte.

Temperature notturne oltre i 25°: i rischi per la salute

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Non è certo una novità, ma quest'anno gli esperti hanno deciso di dare maggiore risalto anche ai rischi delle ondate di calore notturne dopo la pubblicazione dei risultati di uno studio condotto in Giappone, un Paese con latitudini simili a quelle del nostro Paese. Lo studio, pubblicato su Environmental Health Perspectives, ha mostrato che le ondate di calore notturne, con temperature minime di 25°C, aumentano del 10% la mortalità per cause respiratorie. Questo, secondo i ricercatori, si manifesterebbe indipendentemente dalle temperature diurne, confermando quindi come il pericolo non si esaurisca con il calare del sole.

"Ciò è dovuto al fatto che la notte è, di per sé, un elemento critico, perché durante il riposo, il calibro dei bronchi, anche negli individui sani, si riduce fino all’8%. Questo restringimento delle vie aeree, legato al ritmo circadiano, è aggravato in chi soffre di asma dal caldo estremo notturno che, provocando un aumento della temperatura all’interno del torace, attiva le fibre nervose dei muscoli respiratori, che non rilassandosi non permettono il normale svuotamento polmonare, rendendo difficile la respirazione, con crisi asmatiche gravissime che possono risultare anche fatali", ha spiegato Giovanna Elisiana Carpagnano, Professore ordinario e direttore della Pneumologia del Policlinico di Bari.

"Sappiamo che le ricadute delle ondate di calore risultano particolarmente pericolose per l’apparato respiratorio, in quanto primo organo bersaglio dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale. Ciò che è meno noto è, invece, che le temperature minime notturne stanno crescendo ancora più rapidamente delle massime diurne e che le notti 'tropicali', con minime fino ai 25°C", ha proseguito l'esperta.

I dati parlano chiaro: l'Italia, in base ai dati più recenti dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, è tra i Paesi europei più esposti a questo rischio perché è al terzo posto per numero di notti tropicali annuali, dietro solo a Grecia e Cipro. Nel periodo 1981-2010 la media annua era già di 41,6 notti sopra i 20°C, ma negli ultimi anni si sono registrate estati con ben 48 notti “roventi”, di cui 13 con valori sopra i 23°C. I soggetti più a rischio, sottolineano gli esperti, sono gli anziani, i bambini e le persone più vulnerabili, come per le ondate di calore diurne.

Temperature notturne oltre i 25°: cosa fare?

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Se le regole per affrontare le ondate di calore diurne sono ben note e ricondivise ogni anno dalle autorità sanitarie italiane, come ci si può difendere durante la notte? Gli esperti raccomandano l'uso di ventilatori o deumidificatori, in grado di aiutare a mantenere un ambiente più fresco durante la notte, specialmente nella camera da letto. Anziani, bambini e persone con patologie respiratorie, però, dovrebbero anche prestare particolare attenzione a evitare l’accumulo di calore in casa, cercando il più possibile di mantenere fresco l'ambiente minimizzando così i rischi nelle ore notturne.

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