"Ieri (sabato ndr) sera siamo stati insieme un bel po' con il presidente Gravina, e mi ha comunicato che sarò sollevato all'incarico. Io non avrei mollato, ma esonero è per cui devo prenderne atto". Lo ha detto Luciano Spalletti in conferenza stampa. "Domani vado in panchina, poi risolveremo il contratto" ha aggiunto.

Spalletti, Gravina mi ha detto verrò esonerato
"Io ero convinto di poter arrivare al Mondiale... E ne resto convinto, questa Nazionale può arrivarci. Non mi crolla il mondo addosso quando si perdono certe partite, ci sono dei paletti". Nonostante gli sia stato comunicato l'esonero da ct azzurro, Luciano Spalletti rimane convinto che l'Italia l'anno prossimo giocherà il Mondiale in Canada, Usa e Messico. "Però i giocatori sono sottolivello e di molto - precisa - perché questi sono giocatori forti. A queste partite siamo arrivati con il fiato lungo, ma rimuginare sul passato è altro tempo perso, si guarda avanti sempre. Sul passato non ci si può mettere mano". "Ho creato dei problemi al movimento coi miei risultati - aggiunge -, io ero convinto di poter fare diversamente ma non ci sono riuscito. Sono deluso di me stesso". Una battuta sulla sfida di domani contro la Moldavia: "io amo questa maglia, i calciatori che ho allenato, e domani sera chiederò loro di dimostrare tutto ciò che hanno.

Spalletti, Gravina mi ha detto verrò esonerato
Ha interrotto la conferenza stampa commosso, con gli occhi lucidi. Così Luciano Spalletti ha concluso anticipatamente l'incontro con i cronisti in aula magna, in cui aveva annunciato di essere stato sollevato dall'incarico di ct dal presidente federale Gabriele Gravina. Alla domanda se si è sentito tradito da qualcuno o qualcosa, è rimasto zitto, ha preso una pausa. Poi ha detto: "Tradito?". Ha scosso la testa, ha quindi elencato i nomi dei suoi più stretti collaboratori, poi si è alzato e a capo chino ha lasciato la sala, presente anche Gravina che non ha parlato e ha seguito Spalletti, mentre i cronisti presenti salutavano l'ormai ex ct con un applauso.

Gravina 'perdere così non lo accetto'
La barca in tempesta non la lascia, chiede una reazione immediata perché "non accetto che si perda così", poi usa parole d'amore per Luciano Spalletti, ma sul futuro del ct non esclude nulla: "Non posso dire se resta". Gabriele Gravina attraversa con apparente tranquillità l'ennesimo momento no del calcio italiano: la sconfitta-umiliazione ad Oslo degli azzurri con la pressione di un altro possibile mondiale visto in tv porta con sé anche le critiche e un processo che vede sotto accusa il ct ma anche il presidente della Federazione.
"Lasciare io? Sono convinto e lo sono quasi il 99% degli addetti ai lavori, dei delegati che mi ha dato fiducia solo qualche mese fa: quindi non capisco, non vedo diciamo possibilità di mollare in un momento così delicato - ha detto Gravina dal palco del Festival della Serie A a Parma - non individuo ipotesi alternative per dare un contributo travolgente all'interno del percorso politico, anzi possono generare ulteriore danno". Certo è che quanto visto a Oslo non è piaciuto affatto.
"La Norvegia è più forte di noi adesso, si può perdere, ma bisogna capire come si perde - ha sottolineato -, un approccio diverso che solleticava quel fuoco dentro a cui speso fa riferimento Gigi Buffon poteva e doveva dare un epilogo diverso. Capire come si perde, quel modo non lo accetto". Gravina però ha detto di aver incontrato in queste ore i giocatori, di tenere un filo diretto con il ct, garantisce che "non c'è spaccatura, c'è non molta lucidità anche per stanchezza fisica. Ma noi dobbiamo andare al mondiale e ci sono tante altre partite. Io in questa squadra e in questo progetto credo".
Liquida le critiche nei suoi confronti, in particolare quella del presidente della Lazio Claudio Lotito che lo ha indicato come responsabile della disfatta: "Non gli rispondo, tende a portare a un livello troppo basso e lui lì è imbattibile, con quel rancore che lo contraddistingue". Resta invece il nodo della panchina: e su questo però Gravina non garantisce che tutto possa restare così. "Rilancio con Spalletti? Questo non posso dirlo, stiamo parlando e ragionando - aggiunge il presidente federale - Lui è la persona più bella incontrata nel mondo del calcio, un animo nobile che sta cercando in tutti i modi di portare avanti un progetto straordinario: gli attacchi che sta subendo sono immeritati. L'ho trovato comunque molto combattivo, ha indossato la sua armatura, quella di chi crede nei valori del calcio, è molto ferito, rappresenta il suo ruolo come un servizio all'Italia. Se lui ha responsabilità, se le ho io non siamo stati bravi a far capire a questi ragazzi l'orgoglio di rappresentare la maglia azzurra. Dobbiamo affrontare i momenti critici alzando la testa e dobbiamo rialzarci subito". Domani a Reggio Emilia c'è la Moldova: vietato sbagliare e comunque la riflessione ci sarà sulla strada da percorrere. "Con Luciano stiamo parlando e dobbiamo trovare la migliore soluzione per un rilancio che parte da domani sera - ha sottolineato, frenando il toto nomi sul possibile sostituto con Claudio Ranieri acclamato dai tifosi - Non c'è un appuntamento fissato, c'è un continuo contatto, gli scenari sono diversi, lui è molto responsabile e gli faccio i complimenti, rispettiamo il nostro ct, e poi vediamo cosa verrà fuori". Intanto serve la goleada con la Moldova
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