SoftBank ha portato la propria
partecipazione in OpenAI all'11%, completando la seconda tranche
di un investimento complessivo da 41 miliardi di dollari
nell'azienda che ha creato ChatGPT. L'operazione segna il
culmine di una strategia di riallineamento radicale del gruppo
della tecnologia giapponese guidata dal fondatore 68enne
Masayoshi Son nell'intelligenza artificiale (AI).
L'investimento, inizialmente annunciato ad aprile con un tetto
di 40 miliardi, è dunque oltre le attese, con 30 miliardi che
provengono dal Vision Fund di SoftBank, mentre altri 11 miliardi
sono stati raccolti da investitori terzi. La seconda tranche, da
22,5 miliardi, è stata formalizzata mercoledì, confermando
l'impegno finanziario più consistente mai messo in campo da
SoftBank in un'unica società. "Siamo profondamente allineati con
la visione di OpenAI, per garantire che l'intelligenza
artificiale generale rechi benefici a tutta l'umanità", ha
dichiarato Son una nota congiunta, indicando l'avvicinamento ad
una fase teorica in cui i sistemi AI potrebbero eguagliare o
superare le capacità cognitive umane in compiti eterogenei.
L'intesa si inserisce in un contesto più ampio di collaborazione
strategica. SoftBank, OpenAI e Oracle sono infatti i principali
promotori del progetto "Stargate", un'iniziativa da 500 miliardi
di dollari per costruire infrastrutture AI negli Stati Uniti,
lanciata a gennaio 2025 con l'annuncio del presidente Donald
Trump. Simultaneamente, SoftBank ha rafforzato la propria
capacità infrastrutturale tramite l'acquisizione resa nota ieri
di DigitalBridge, investitore statunitense in data center, per
circa 4 miliardi di dollari.
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