L'ex tecnico dell'Inter alla vigilia del debutto al Mondiale per club contro il Real Madrid: "Con questa scelta sono uscito dalla mia zona di comfort dopo tanti anni all'Inter"
Poche ore dopo le rivelazioni del ceo dell'Al Hilal, Esteve Calzada, secondo cui "l'accordo con Simone Inzaghi era già deciso, ma non era stato firmato prima della finale di Champions solo perché il tecnico per rispetto ci ha chiesto di aspettare", l'ex allenatore dell'Inter ha parlato in conferenza alla viglia del debutto del club arabo nel Mondiale per club contro il Real Madrid di Xabi Alonso (alle 21 italiane del 18 giugno, Hard Rock Stadium di Miami Gardens). Perfettamente calato nella parte, Inzaghi è stato solo un filo meno retorico rispetto alla conferenza di presentazione con l'Al Hilal, quando parlò della "gloriosa storia" del club saudita e dei suoi "milioni di fans".
inzaghi e la comfort zone
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Il tecnico reduce dalla finale persa in Champions, spiega così la scelta dell'Al Hilal, club dal quale percepirà circa 25 milioni l'anno per due stagioni in Arabia Saudita: "L'anno scorso, Jorge Jesus era l'allenatore dell'Al Hilal, e la squadra aveva giocatori eccellenti. Io ho accettato la sfida e sono uscito dalla mia zona di comfort dopo diversi anni all'Inter. Voglio cambiare il mio modo di pensare, il mio stile di gioco e provare cose nuove. Non c'era nessun'altra squadra che avrei voluto allenare. Quindi ho scelto l'Al Hilal". Un club non di primissimo piano, oggettivamente, che però è al Mondiale per club dove esordirà contro una squadra - questa sì - dalla storia gloriosa e dai milioni di tifosi, il Real Madrid, che ha appena chiuso il ciclo Ancelotti per iniziare l'era Xabi Alonso: "Abbiamo passione e fiducia in noi stessi", ha assicurato Inzaghi, "giocheremo contro il Real e sappiamo che sarà un match difficilissimo, ma siamo pronti per la sfida". In effetti, non ci saranno comfort zone contro gli spagnoli.