Senti Musetti: "Sono come una Ferrari, difficile da guidare..."

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L'azzurro, pronto per il National Bank Open di Toronto, si paragona alla mitica 458: "Mi piacciono le auto e la Rossa mi ricorda le mie origini"

Luigi Ansaloni

27 luglio - 13:18 - MILANO

Essere una Ferrari. Lorenzo Musetti si presenta al National Bank Open di Toronto da testa di serie numero 3, la più alta mai avuta in un 1000, e lo fa facendo il parallelismo con quella che nel sito Atp ha definito la macchina dei suoi sogni, ovvero una Ferrari 458. "Mi piace perché è una macchina difficile da guidare, come lo sono io - ha detto il numero due azzurro al media day del torneo canadese -. A volte il mio tennis è complicato. Ho molte variazioni nel mio gioco, quindi scegliere quella giusta non è sempre facile. A volte mi trovo in situazioni dove devo decidere, e non è mai facile fare la scelta giusta. Mi piacciono le auto, sicuramente, ma penso di non essere l’unico tennista ad apprezzarle. Ovviamente, la Ferrari è il marchio di auto più famoso al mondo, è qualcosa che mi ricorda le mie origini, per questo penso sia un bel paragone con me stesso".

l'infortunio

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Dopo la straordinaria stagione sulla terra rossa, con una finale (Montecarlo) e due semifinali a Roma e a Parigi, Lorenzo sull’erba è stato condizionato dall’infortunio avuto al Roland Garros nella sfida contro Alcaraz, e anche a Washington, al suo debutto sul cemento americano, è arrivata una sconfitta contro Cameron Norrie. "Dopo Parigi ho avuto un infortunio che mi ha fermato per un po’, quindi non è stato facile recuperare - dice Musetti - Anche la stagione sull’erba praticamente non l’ho giocata. A Washington è stata una partita difficile, probabilmente non il mio tennis migliore. Su questa superficie devo cercare di adattarmi e trovare le giuste sensazioni. Sono contento di essere qui e non vedo l’ora di iniziare questo torneo".

ludovico

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Un aiuto in più, per Lorenzo, arriverà alla presenza della famiglia: "Per me è una motivazione fare bene per loro, anche se a volte è molto difficile, specialmente quando sono lontano da loro. Soprattutto ora che Ludovico sta crescendo e comincia a capire di più, non è facile - dice Musetti -. Fortunatamente ho anche Veronica, la mia compagna, che capisce davvero la mia vita e mi dà tutto il suo sostegno, questa è la sensazione più bella per me. Ora verranno a New York e si uniranno alla squadra per essere finalmente tutti insieme in uno slam".

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