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L'ex ct analizza la finale di Champions: "La differenza l'ha fatta 'la gamba', il Psg andava a 100 all'ora contro una squadra che trotterellava. Vista la stagione di Inzaghi non so cosa sia successo. Ma i francesi sono un'altra dimostrazione di come il gioco conti più dei giocatori"
Il trionfo del gioco. Non di un solo giocatore, ma del calcio interpretato come organizzazione, come manovra armoniosa, come ricerca della bellezza attraverso la velocità, il dribbling, i passaggi, gli uno-due. Il Psg ha dominato in lungo e in largo, all'Inter non resta che applaudire gli avversari e inchinarsi alla loro bravura. Il risultato è sicuramente clamoroso, perché una finale di Champions League non era mai finita con cinque gol di scarto, ma questo accade quando da una parte c'è una squadra che sa che cosa deve fare (il Psg, appunto) e dall'altra ce n'è una (l'Inter) che, impaurita, non ha la minima idea di come si debba comportare.