
L'ordigno rudimentale è esploso intorno alle 22 di ieri sera e ha danneggiato l'auto del giornalista e quella di sua figlia
17 ottobre - 08:51 - MILANO
Tragedia sfiorata, nella tarda serata di ieri, alle porte di Pomezia, dove una forte esplosione ha distrutto l'automobile del conduttore di Report, il giornalista Sigfrido Ranucci, e quella di sua figlia, rientrata in casa pochi minuti prima dell'attentato.
Report, bomba distrugge l'auto del conduttore Sigfrido Ranucci
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"Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l'auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L'auto è saltata in aria, danneggiando anche l'altra auto di famiglia e la casa accanto. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto", ha scritto su Instagram e X il profilo ufficiale di Report, la trasmissione di inchieste di Rai 3 che ripartirà domenica 26 ottobre.
Erano da poco passate le 22 quando l'ordigno è deflagrato a due passi dall'abitazione di Ranucci a Campo Ascolano, frazione del comune di Pomezia, alle porte di Roma. "Mia figlia è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell'esplosione, avrebbero potuto ammazzare una persona, avrebbero potuto ammazzare mia figlia. Hanno usato almeno un chilo di esplosivo", ha dichiarato il giornalista al Corriere della Sera durante la notte, mentre i carabinieri e la scientifica erano ancora sul posto per tutti i rilievi del caso.
La testimonianza di Ranucci
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"C'è un clima di isolamento e di delegittimazione nei miei confronti, negli ultimi mesi ho ricevuto varie minacce, tutte oggetto di denuncia: mi hanno mandato un proiettile di P38, sono stato pedinato da personaggi identificati dalla mia scorta, sono stato oggetto di dossieraggi anche dall'estero", ha proseguito il 64enne, ipotizzando un collegamento tra l'attentato e l'inizio della nuova stagione di Report: "Potrebbe non essere una coincidenza il fatto che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste di Report".
Le condanne per l'accaduto sono iniziate ad arrivare questa mattina, a cominciare da quella del Ministro della Difesa Guido Crosetto: "Un gesto gravissimo, vile, inaccettabile. Un ordigno ha fatto esplodere l'auto di Sigfrido Ranucci, davanti alla sua abitazione. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza".
Anche Palazzo Chigi ha subito diffuso una nota per condannare l'accaduto: "La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l'indipendenza dell'informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere".
A fornire qualche dettaglio in più, a poche ore dalla tragedia sfiorata, è stato lo stesso Ranucci, raggiunto al telefono dall'ANSA: "Sono in auto con la scorta dei carabinieri e sto andando a denunciare quanto accaduto. Sembra che si tratti di un ordigno rudimentale, ma ora bisogna vedere la natura dell'esplosivo. Con tutte le minacce che riceviamo non è semplice risalire alla matrice".
Le indagini sono affidate ai pm dell'antimafia di Roma, che sta procedendo per danneggiamento con l'aggravante del metodo mafioso in attesa di ricevere le prime informazioni raccolte dalle forze dell'ordine intervenute sul posto.
La Gazzetta dello Sport
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