"Certo oggi Bridget Jones è cresciuta
e vede la vita da una prospettiva diversa, attraverso il prisma
della perdita e della genitorialità. Prende così le decisioni in
modo diverso. Quindi è più misurata, matura, ma la sua natura
alla fine è sempre la stessa, ovvero effervescente, piena di
ottimismo e dolcezza".
Così oggi a Roma Renée Zellweger, corpetto nero con maniche
chiare corte a sbuffo, parla di Bridget Jones: Un Amore di
Ragazzo, in sala dal 27 febbraio con Universal, in cui
interpreta per la quarta volta questo personaggio alle prese con
i soliti impacci, insicurezze ed amori sfortunati.
Nel film, firmato da Michael Morris, Bridget è vedova da
quattro anni e si destreggia tra il lavoro in tv e la crescita
dei suoi figli, Billy di nove anni e Mabel di quattro. È ancora
amica dell'ex amante Daniel (Hugh Grant), ma cerca di elaborare
il lutto e tornare alla vita affettiva come le consigliano le
amiche e la sua ginecologa (Emma Thompson). Per lei così
arrivano app di incontri, la storia con un affascinante
trentenne (Leo Woodall), qualche punturina sulle labbra e poi
l'incontro con l'insegnante di scienze di Billy (Chiwetel
Ejiofor).
L'aver vinto due Oscar come miglior attrice protagonista
(Judy) e non protagonista (Ritorno a Cold Mountain), ma non con
Bridget Jones non la infastidisce. "Credo che non ci sia molta
differenza tra commedia e dramma, il mio criterio è sempre
quello di scegliere buone storie".
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