Investimenti che vanno (quasi al 100 per cento) di pari passo col ranking, le necessità di cassa e i calciatori che sono sempre di più asset di investimento per i club: tutti i soldi che muove il calciomercato nel mondo
4 febbraio - 11:50 - MILANO
Subito i numeri: 6,7 miliardi di euro all’anno come spesa media e oltre 19mila trasferimenti internazionali di giocatori in tutto il mondo. Se poi si prende in analisi il periodo tra il 2018 e il 2024 emerge che sono stati movimentati 47 miliardi di euro (di cui l’86% è attribuibile ai campionati Uefa) per un totale di 134 mila giocatori acquistati nel medesimo periodo (nel quale sempre la Uefa spicca con un’incidenza del 58%). È questo quanto rilevato e documentato dal focus dedicato al calciomercato all’interno dell’Osservatorio sullo Sport System Italiano di Banca Ifis con uno studio dedicato, presentato venerdì 31 gennaio 2025 presso l’Hotel Sheraton di Milano, sede degli ultimi giorni delle trattative della sessione invernale di mercato che si chiuderà lunedì 3 febbraio.
QUANTI MILIARDI MUOVE IL MERCATO
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Analizzando in dettaglio i movimenti di calciomercato interni alla Uefa, la Premier League risulta essere il principale motore dei trasferimenti. Nel periodo compreso tra il 2018 e il 2024, la massima serie inglese ha acquisito più giocatori di quanti ne abbia ceduti ad altri campionati, con una media del 62% superiore a quella generale. Il primato negli acquisti della Premier League emerge in modo ancora più forte analizzando il valore delle transazioni: la spesa cumulata nel periodo di analisi raggiunge infatti 13,2 miliardi di euro, con un saldo positivo tra spesa e incassi di 7,49 miliardi di euro. Alle spalle della Premier, ecco la Serie A che gioca una partita (quasi testa a testa) con La Liga spagnola ma si aggiudica la seconda posizione per volumi di mercato. Il nostro massimo campionato infatti fa segnare una spesa complessiva di 5,04 miliardi di euro a fronte di un totale di incassi pari a 4,08 miliardi, con un saldo che sfiora il miliardo (+957 milioni di euro). Mentre il campionato spagnolo, come detto, non si discosta molto dai numeri azzurri: 5,09 miliardi di euro di spesa e 4,46 miliardi di euro di incassi, con un saldo positivo di 630 milioni di euro. Un altro dato da sottolineare riguarda il fronte degli acquisti per i quali viene privilegiato il mercato “domestico” del Vecchio Continente, con il 75% degli arrivi provenienti dai campionati Uefa; dato che sale all’81% guardando alle cessioni. A questa convergenza verso l’Europa contribuisce principalmente il Sud America, con il Conmebol che fornisce il 36% degli arrivi extra europei. I campionati Sud Americani si confermano dunque un grande contenitore di valore atletico anche per il calcio europeo.
INVESTIMENTI E RANKING UEFA
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Se non è sempre vera l'equazione che più si investe più si vince, è innegabile che gli investimenti effettuati portino risultati. L'analisi condotta da Banca Ifis mostra infatti che la correlazione tra l'elevata spesa media per l'acquisto di giocatori della Premier League garantisce al campionato inglese il primo posto del ranking Uefa, così come la Serie A, al secondo posto per la spesa media per l'acquisto, occupa la seconda piazza anche nella classifica. La Liga (ultima tra i Top 5 per la spesa media di acquisto) sembra ottimizzare meglio le spese nel rapporto con il ranking, nel quale occupa il terzo posto, al contrario della Ligue 1 francese, terza per spesa media ma ultima nel ranking. Questi dati evidenziano il fatto che i calciatori rappresentano a pieno titolo un asset di investimento per i club, con il calciomercato che si dimostra un'arena imprescindibile di creazione di valore.
NECESSITà DI CASSA E OPPORTUNITà DI INVESTIMENTO
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L'analisi condotta dall'Ufficio Studi di Banca Ifis evidenzia inoltre che il calciomercato aumenta la capacità dei club di attrarre nuovi fans e tifosi in tutto il mondo. Analizzando il sentiment web, emerge infatti che le sessioni di calciomercato, sia estive sia invernali, amplificano le opportunità perché fanno aumentare l'interesse degli appassionati, finendo per rappresentare un vero e proprio asset al servizio del marketing sportivo.
Gazzetta dello Sport
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