Quando Sammartino bloccò le WSOP per oltre 10 minuti

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E' successo nel 2019, ultimo anno con un italiano al tavolo finale del Main Event delle World Series. In un momento cruciale ci fu un errore sul conteggio delle chips che bloccò di fatto l'action della mano che vedeva coinvolto Dario Sammartino. Cosa chiedeva l'azzurro e cosa dice la regola? Ricostruiamo l'accaduto

L'action alle World Series of Poker 2025 è iniziata. A Las Vegas si assegnano ben 100 braccialetti. La storia è ricca di aneddoti e di mani incredibili. L'episodio che andiamo a raccontare riguarda la mano controversa che ha avuto come protagonista Dario Sammartino a pochi passi dal final table del Main Event WSOP

11 LEFT NEL TORNEO PIU' IMPORTANTE

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La nostra macchina del tempo ci porta al day 7 del Main Event WSOP del 2019. Abbiamo ancora un giocatore azzurro in gara che lotta per il titolo più importante, oltre a una prima moneta da capogiro. Restano in gara 11 players: quando si arriverà a 9 sopravvissuti ci sarà la composizione dell'ultimo tavolo. Capite bene che il momento è davvero cruciale: un errore e si rischia l'eliminazione. Siamo a blinds 400k/800k e Dario Sammartinoè chipleader del suo tavolo da 6 giocatori con uno stack di circa 62 milioni di chip. Il nostro connazionale apre da middle position con T T a 1,7 milioni. La parola arriva allo small blind, l'inglese Marchington, che riflette sul da farsi. Alla fine arriva l'annuncio: re-raise allin da parte di Marchington. A questo punto Sammartino chiede il conto totale dicendo "credo di dover fare call". Come si arriva alla polemica che bloccherà la mano per una decina di minuti? Sembra tutto nella norma. Ecco nel dettaglio quel che accadde pochi secondi dopo

LA MANO CONTROVERSA DI SAMMARTINO AL MAIN WSOP 

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Nel momento dell'allin, il dealer non deve contare le chips messe nel mezzo. Il conteggio arriva ad alta voce solo su richiesta di un giocatore coinvolto nella mano che deve ancora prendere una decisione. Dario chiede il conto e la dealer annuncia: "17 milioni e 200mila". Sammartino mette subito la differenza nel mezzo. Tutto si è svolto abbastanza velocemente. Il problema è che appena dopo la dichiarazione della dealer, i giocatori al tavolo fanno notare un errore nel conteggio. L'allin totale dell'inglese è di 22,2 milioni, 5 milioni in più rispetto a quanto detto in precedenza. L'azione di Dario viene comunque vista come vincolante. La sua coppia di dieci si scontra con la coppia di donne del rivale. Il flop non regala aiuti ma a quel punto Sammartino chiede l'intervento di altri arbitri. A suo dire l'errore nel conteggio ha influito sulla sua decisione. Il concetto è semplice, quanto veritiero: "Non è un mio errore. Se fossero stati 20 BB avrei chiamato, invece sono 30 BB e posso non chiamarli". Se la differenza vi pare poco, considerate momento e range di allin di Marchington (che si schiera dalla parte dell'azzurro). Alla fine il call rimane in virtù del fatto che ogni giocatore è responsabile per se stesso: Dario ha visto le chips dell'avversario, poteva contarle, chiedere un nuovo conteggio o accorgersi dell'errore. La parola del dealer non è vincolante. Resta la sfortuna del momento. Sammartino perderà la mano ma sarà protagonista al tavolo finale

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