Penultima tappa a Pontarlier e successo in fuga dell’australiano Groves. Il fenomenale sloveno, primo nel 2020, 2021 e 2024, raggiunge Froome con 4 Tour e nel 2026 punterà a entrare nel club di Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain, gli unici a 5. In classifica ha 4’24” su Vingegaard. A Parigi arrivo sui Campi Elisi ma dopo tre giri del circuito di Montmartre (1,1 km al 6%) dell’Olimpiade 2024: non sarà tappa per velocisti
E chissà se Tadej Pogacar si sia tenuto qualche energia in più per provare il grande colpo e festeggiare domani in modo assolutamente speciale il quarto trionfo al Tour de France dopo quelli del 2020, 2021 e 2024. Sì, perché in questo Tour al fuoriclasse sloveno finora è mancata una grande vittoria in maglia gialla. Certo, ha vinto la cronoscalata di Peyragudes sui Pirenei con la maglia di leader, ma non è riuscito a centrarla per esempio in alta montagna, da solo, alla sua maniera. E così Pogacar potrebbe prendere ispirazione da quello che fece Evenepoel all’Olimpiade di Parigi 2024, perché per festeggiare il 50° arrivo del Tour sui Campi Elisi il percorso della tappa finale è cambiato. Non più il festival dei velocisti, ma una piccola classica in centro a Parigi, con lo strappo di Montmartre (1,1 km al 6%, punte al 9%) in pavé, con scollinamento davanti alla basilica del Sacro Cuore, da ripetere tre volte. Dalla vetta mancheranno sei chilometri al tradizionale traguardo e quindi ci sta che Pogacar possa tentare un colpo di mano.
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Nella ventesima e penultima tappa a Pontarlier, sotto la pioggia e un percorso insidioso tutto su e giù, vince a sorpresa il velocista australiano Kaden Groves, 26 anni, che ha dato all’Alpecin-Deceuninck di Van der Poel la terza vittoria dopo quelle di Philipsen a Lilla e Van der Poel a Boulogne sur Mer. Un Tour spettacolare per la squadra belga, che ha indossato 5 maglie gialle (1 Philipsen e 4 VdP). Quarto Velasco a 1’04”. Groves non aspetta la volata: attacca a 16 km dall’arrivo, da un gruppetto in fuga per tutto il giorno. L’australiano aveva già conquistato due tappe al Giro d’Italia (Salerno 2023 e Napoli 2025) e sette alla Vuelta. Il gruppo di Pogacar chiude a 7’04” e così è maglia verde ufficiale per Jonathan Milan, terzo italiano di sempre dopo Bitossi 1968 e Petacchi 2010 a conquistare il simbolo della classifica a punti.
numeri
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In ogni caso, il dominio dello sloveno della Uae Emirates al Tour 2025 è stato totale. In classifica, il danese Vingegaard è secondo a 4’24”, il tedesco Lipowitz terzo a 11’09”. Mai Vingegaard è stato in grado di impensierire Pogacar, nelle ultime nove tappe di montagne tra l’edizione 2024 e 2025 è sempre arrivato dietro a Tadej, e a La Plagne l’ha preceduto solo nella platonica volata per il secondo posto. Tadej ha vinto il Tour nelle prime due settimane, tra i fuochi d’artificio: primo a Rouen (2° Van der Poel e 3° Vingegaard), 1° sul Mur de Bretagne (2° Vingegaard), devastante sulla salita di Hautacam (2° Vingegaard a 2’10”) e implacabile nella cronoscalata di Peyragudes (2° Vingegaard a 36”). Pogacar esce dai Pirenei con un vantaggio di 4’07” su Vingegaard: inutile fare altre considerazioni. Da quel momento con la sua Uae Emirates ha controllato ogni mossa di Vingegaard, sul Ventoux e sulle Alpi, tra Courchevel-Col de la Loze e La Plagne. Vingegaard ha realizzato le sue migliori prestazioni di sempre, è andato nettamente più forte dei due Tour vinti nel 2022 e 2023, ma non è bastato. Il danese ha sempre perso il testa a testa con lo sloveno. E così Pogacar aggiorna le sue cifre: 103 vittorie, 21 tappe al Tour, 53 maglie gialle (una più di Anquetil), e la maglia a pois di miglior scalatore. A 26 anni, con quattro Tour raggiunge Chris Froome e davanti ha soltanto il club di Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain, gli unici con cinque trionfi. Facile pensare che nelle prossime due stagioni l’obiettivo di Pogacar sarà quello di arrivare a sei, cioè come nessuno. E poi il Mondiale 2024 e nove classiche Monumento: due Giri delle Fiandre, tre Liegi-Bastogne-Liegi e quattro Giri di Lombardia consecutivi. Più tre Strade Bianche, due Tirreno-Adriatico, Parigi-Nizza e Delfinato, due Freccia Vallone. In questa stagione, ha corso per 41 giorni e ottenuto 15 vittorie: il peggior risultato nelle corse di giorno sono stati il secondo posto (da debuttante!) alla Parigi-Roubaix e il terzo alla Milano-Sanremo.
programma
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E domani il 112° Tour de France si concluderà con la 21a tappa, Mantes la Ville-Parigi Campi Elisi, km 132,3, dislivello 1100 metri, per attaccanti/velocisti, due stelle di difficoltà: ci sono sette giri del circuito dei Campi Elisi. Dopo l’intermezzo di Nizza nel 2024, per la concomitanza con le Olimpiadi a Parigi, il Tour ritrova la sua casa per un doppio compleanno speciale: il 50° arrivo sui Campi Elisi e i 50 anni dal trionfo di Bernard Thevenet, ora nello staff del Tour, che detronizzò Merckx e gli impedì di conquistare il sesto trionfo. Ma questa tappa finale ha ereditato dalla prova olimpica in linea di Parigi lo spettacolare circuito di Montmartre (1,1 km al 6%), dove si assieparono centinaia di migliaia di persone e diventò lo scenario della vittoria di Remco Evenepoel sotto la Torre Eiffel. L’anello che sale verso Montmartre si affronterà dopo il quarto passaggio del circuito dei Campi Elisi (6,8 km a giro): misura 16 km e ci saranno tre Gpm di quarta categoria in vetta. Da qui mancheranno 6 km all’ultimo traguardo del Tour. Per quanto riguarda la maglia verde Jonathan Milan, lo sprint volante è previsto al terzo dei sette giri del circuito dei Campi Elisi.
