Più difficile del previsto la nuova sfida della sonda Hayabusa2

3 ore fa 1

La discesa della sonda giapponese Hayabusa2 su un piccolo asteroide, in programma nel 2031, potrebbe essere molto più difficile del previsto: nuove osservazioni coordinate dall'astronomo Toni Santana-Ros, dell'Università di Alicante in Spagna, e pubblicate su Nature Communications fatte grazie anche al potente Very Large Telescope dell'Osservatorio Europeo Australe in Cile indicano che l’asteroide è largo appena 11 metri, tre volte più piccolo del previsto e una velocità di rotazione molto maggiore di quanto si pensasse.

   “Abbiamo scoperto che l'oggetto in realtà è completamente diverso da come era stato precedentemente descritto”, ha detto Santana-Ros, riferendosi all’asteroide 1998 KY26 che già tempo fa è stato individuato come prossimo obiettivo di Hayabusa2, la spettacolare missione dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa che tra il 2018 e il 2019 ha raccolto dei campioni dall’asteroide Ryugu che sono poi stati inviati a Terra. Dopo quella prima missione, che ha visto la sonda raccogliere frammenti dell’asteroide usando una sorta di proboscide, era stato deciso di prolungare la missione puntando verso un nuovo asteroide, questa volta molto più piccolo di Ryugu, di 900 metri di diametro. I dati indicavano che il nuovo obiettivo avesse un diametro di circa 30 metri e completasse una rotazione in circa 10 minuti ma le nuove osservazioni indicano che l’oggetto è molto più piccolo e rapido: appena 11 metri e una rotazione di 5 minuti.

   "La cosa sorprendente – ha aggiunto Santana-Rios – è che abbiamo scoperto che le dimensioni dell'asteroide sono paragonabili a quelle della sonda spaziale che lo visiterà”. Caratteristiche tali da rendere la missione di Hayabusa2 ancora più complessa ma allo stesso tempo ancor più interessante dal punto di vista scientifico perché si tratterà di studiare un oggetto completamente nuovo, forse molto differente da Ryugu che era una sorta di aggregato di tantissime rocce e detriti. Non è da escludere, affermano gli autori, che 1998 KY26 sia in realtà un unico solido pezzo di roccia che potrebbe aver avuto origine da un frammento di un pianeta o di un altro asteroide.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo