Piercing e tatuaggi d'estate: quando il sole è il nemico

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Dalle infezioni alle reazioni allergiche, ecco perché proteggere la pelle decorata è fondamentale nei mesi caldi

Eugenio Spagnuolo

7 giugno - 16:34 - MILANO

Con l'arrivo dell'estate, chi ha tatuaggi e piercing deve fare i conti con un nemico inaspettato: il sole. Quello che per molti rappresenta il momento ideale per mostrare i propri ornamenti corporei può trasformarsi in una complicazione seria. Perché un tatuaggio, per quanto possa apparire guarito, resta dal punto di vista medico una ferita cutanea in via di cicatrizzazione

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Tatuaggi, piercing e sole: Prima regola proteggersi

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A spiegarlo è Julio Maset, direttore scientifico del laboratorio farmaceutico Cinfa (Spagna), in un'intervista rilasciata a Europa Press. L'esperto sottolinea "l'impatto dannoso che le radiazioni solari hanno sulla pelle in generale, e in particolare sulla pelle tatuata". Per questo la regola d'oro è evitare completamente l'esposizione solare di un tatuaggio recente. E quando non è possibile schivare i raggi, la protezione diventa fondamentale: crema solare con fattore di protezione almeno 50, da riapplicare regolarmente. "Esistono prodotti specifici e creme solari per la pelle tatuata che possiamo acquistare in farmacia e che sono consigliati se dobbiamo svolgere attività all'aperto", precisa Maset.

non solo sole 

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Anche l'acqua nasconde le sue  insidie. Piscine, spiagge, fiumi: trattate o no, le acque possono contenere microrganismi e particelle che complicano la guarigione. "È consigliabile non fare il bagno per il primo mese" dopo aver fatto un piercing o un tatuaggio, avverte l'esperto. Il motivo è che la pelle decorata rimane vulnerabile alle infezioni per settimane, a volte mesi. Nei mesi successivi al primo, ogni tuffo richiede precauzioni. E dopo ogni immersione diventa essenziale lavare accuratamente la zona con acqua e sapone neutro, poi asciugare bene con un asciugamano pulito. Solo così si evita che i microrganismi presenti nell'acqua possano causare infezioni cutanee.

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ornamenti rischiosi 

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Ma le complicazioni estive sono solo una parte del problema. Tatuaggi e piercing, ormai diffusi in tutte le fasce d'età, comportano rischi che vanno ben oltre la stagione calda. "E non sempre queste complicazioni non possono essere previste", precisa Maset, riferendosi alle reazioni che possono manifestarsi dopo aver decorato la propria pelle. Il ventaglio è più ampio di quanto crediamo: nel caso dei piercing, "possono verificarsi prurito o bruciore nella zona forata, possibile gonfiore temporaneo o reazioni allergiche al materiale dell'orecchino", che nei casi peggiori richiedono la rimozione del gioiello. Per i tatuaggi, oltre al prurito e al bruciore, nei casi estremi possono manifestarsi funghi della pelle o reazioni allergiche all'inchiostro utilizzato. Molto fa anche la localizzazione. Non è la stessa cosa tatuarsi un polso o perforare un orecchio rispetto a zone più delicate e ricche di terminazioni nervose. "Le complicazioni possono variare a seconda della zona del corpo", precisa il medico.

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Quanto tempo per guarire dopo piercing e tatuaggi? 

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I tempi di guarigione non sono uniformi e spesso vengono sottovalutati. Alcuni piercing, come i microdermal, quelli alle labbra o all'ombelico, impiegano dai quattro ai sei mesi per guarire completamente. Un periodo lungo, durante il quale quella che consideriamo una decorazione resta, biologicamente parlando, una ferita aperta. La prevenzione inizia dalla scelta del centro: scegliere uno studio certificato, che soddisfi tutti i requisiti di legge e garantisca igiene e sicurezza è decisivo.

Poi c'è la cura quotidiana: lavare la zona 3 volte al giorno con acqua e sapone neutro (mai alcol o acqua ossigenata), asciugare delicatamente e applicare una crema specifica. Per i tatuaggi è preferibile indossare abiti larghi, per i piercing evitare oggetti che possano impigliarsi nel gioiello. Insomma: non sottovalutare nulla. Perché la verità è che quello molti considerano un semplice ornamento corporeo è, dal punto di vista medico, qualcosa di ben diverso: una lesione che richiede attenzioni costanti, soprattutto quando arriva l'estate.

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