
intervista
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L'ex manager di molte stelle del Motomondiale ha detto stop dopo 46 anni: "Mi ha obbligato il medico. I piloti del cuore? Capirossi e Simoncelli, dopo la sua morte volevo smettere"
Vito Schembari
2 giugno - 09:34 - MILANO
A ndare a trovare Carlo Pernat è un’esperienza particolare. Parti convinto di conversare di piloti e di Motomondiale e ne esci con mille altri spunti che con le due ruote c’entrano per nulla. Pernat, anni 77, 46 dei quali passati in giro per il mondo come manager, passa parte della sua nuova vita in uno storico bar di Genova, in Piazza Alimonda. Stop agli aerei, ai GP e a quel coté mondano che ha contribuito a renderlo famoso. "Eh, mi ha fermato il professor Matteo Bassetti, grande genoano come me, ho l’enfisema, un polmone che funziona al venti per cento. Ma va bene così, ho vissuto dieci vite tutte insieme e i piaceri si pagano". Carletto contemporaneamente gioca a carte, risponde a una radio, commenta le vicissitudini dei concittadini sampdoriani: "Belin, che confusione. Noi (del Genoa, ndr) abbiamo fatto invece un capolavoro...".