Nonostante la prestazione impeccabile di Bagnaia, Marc resta il favorito numero uno per il titolo: anche ad Austin, prima della caduta, stava girando con tempi record. In testa c'è Alex, ma ha davvero qualche chance?
Massimo Falcioni
31 marzo - 09:06 - MILANO
L’antico adagio “non c’è due senza tre” non vale per Marc Marquez che dopo i due trionfi nei primi due Gran Premi in Thailandia e in Qatar toppa al terzo round di Austin, nel GP Americhe. Adesso, con Bagnaia tornato con una prestazione impeccabile sul gradino più alto del podio (30esima vittoria in MotoGP) dopo le prime due corse scialbe, il mondiale MotoGP si infuoca: i due Marquez (Alex “Mister secondo” sesto secondo posto consecutivo nuovo leader del campionato con 87 punti, uno in più di Marc) nel mirino di Pecco, a quota 75. Nel motociclismo, si sa, niente è scontato. In particolare in questa MotoGP con i principali protagonisti, Marquez e Bagnaia, nella stessa squadra sulle stesse moto, liberi da ogni vincolo di Team, con Marc capace di tutto, anche di gettare al vento corse già dominate come ad Austin e con Pecco capace, zitto zitto, di recuperare alla grande passando dalla polvere agli altari.
mea culpa
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Vale sempre il detto di Enzo Ferrari e di Domenico Agusta: “Il primo avversario è il compagno di squadra”. Qui siamo. E anche per questo motociclismo show-business globale è un bene. Comunque, vietato farsi illusioni perché anche con lo “zero” di Austin Marc Marquez resta il favorito number one della MotoGP 2025. Senza nulla togliere al valore e alle chances in campionato di Bagnaia, ad Austin si è verificato quanto già accaduto in passato: solamente Marc Marquez può “battere” – anzi “abbattere” Mar Marquez. Il 32enne fuoriclasse di Cervera ha fatto mea culpa: “E’ stato un errore mio, chiudo scusa alla squadra” buttando al vento un successo apparentemente certo, come dimostra anche l’analisi dei suoi tempi sul giro, dove svettano i tre giri record (quinto, sesto, settimo) consecutivi con il top assoluto in 2’02.221, risultato alla fine il migliore della gara.
ossigeno
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Un highside con conseguente caduta, venerdì in prova, sotto la pioggia; un “jolly” pescato sabato, con il recupero miracoloso della moto, dopo una pericolosa imbarcata-show mentre era in bagarre con Bagnaia e Alex Marquez; infine, per aver tagliato il cordolo, la scivolata di domenica, quando volava verso la vittoria. Tre indizi che mettono in mostra un Marc Marquez ancora quale pilota più deciso e più veloce in pista, ma, come in questa occasione, non impeccabile, quindi meno “cannibale”. Così, per gli avversari, Bagnaia in primis, lo stop di Marc costituisce una bella boccata di ossigeno. Pecco si aggiudica la prima vittoria stagionale 2025 e coglie un successo in ogni caso meritato dimostrando ulteriori segnali di ripresa e di reattività, testimoniati in particolare dal duello (questa volta vinto) con Alex Marquez per non far scappare troppo l'otto volte iridato. Il dato “tecnico” saliente e senza dubbio più incoraggiante che riguarda Bagnaia sta in una ritrovata efficacia e confidenza nella guida della GP25, sia in fase di frenata che d’ingresso e percorrenza di curva.
costanza
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La sintesi analitica dell’andamento del GP texano dimostra che gli equilibri delle forze in gioco sono sostanzialmente immutati. Marc Marquez - pur se non regista impeccabile, dominatore assoluto, come in Thailandia e Argentina - è comunque apparso discretamente “dominante” anche in questo weekend, a livello di performance complessiva. Resta lui l’uomo da battere in questa stagione. Si può semmai evidenziare come, con il format di gare che mette in palio 37 punti ad ogni tappa del Circus, alla lunga, cercare di raccogliere sempre piazzamenti di rilievo, non commettere errori ed evitare di raccogliere zero punti, sia alla fine più “premiante” rispetto al collezionare vittorie a raffica. Lo testimonia l’epilogo della passata stagione dove Bagnaia con 11 vittorie in gare lunghe, ha perso il mondiale a vantaggio di un Martin più regolare e costante che ne ha conquistate “solamente” 3. E, seppur dopo un piccolo “estratto” di sole tre gare, lo evidenzia in parte anche questo avvio di stagione in cui Alex Marquez (finora mai salito sul gradino più alto del podio MotoGP) si ritrova primo in classifica con un punticino di vantaggio su Marc, comunque fin qui dominatore con 5 successi su 6 corse disputate. Per comprendere con più chiarezza se lo stop di Marc Marquez sia solamente “una rondine che non fa primavera” (tesi che ora appare più plausibile) oppure il segnale dell’inizio di una fase un po’ più dinamica e movimentata del Mondiale, basterà attendere il GP del Qatar, in programma per il weekend del 12 e 13 Aprile. Per la cronaca, nel 2024 la corsa di Losail apriva la stagione, corsa vinta da Bagnaia dopo la Sprint Race vinta da Martin.