
Genetica, alimentazione, programmi, ossessione per la velocità, religione oppure... i segreti del paese di Bolt, di Seville e degli uomini più rapidi del mondo
Giorgio Burreddu
15 settembre - 13:42 - MILANO
Perché in Giamaica ci sono i corridori più forti del mondo? Neil Harrison aveva alzato le spalle, non c’era molto da dire. “Noi giamaicani sappiamo come correre fino in fondo”. Nemmeno uno degli allenatori giamaicani più forti e preparati di sempre ha mai avuto una buona risposta. Né dieci anni fa, quando andarono a cercarlo per saperne di più di Usain Bolt, il migliore di sempre. E nemmeno oggi che la Giamaica continua a essere una specie di patria del fulmine e del vento. I mondiali di Tokyo non hanno consacrato nulla. L’oro di Oblique Seville, 24 anni, che ha corso in 9,77 secondi (il suo miglior tempo), e il secondo posto del suo coetaneo e connazionale Kishane Thompson (9,82 secondi) non bastano a chiarire perché da quelle parti la velocità è un tutt’uno con l’uomo. Anzi, i due podi giamaicani nei 100 maschili servono ad alimentare la leggenda.