"Dopo cinque giorni intensi, che ci
hanno visti al centro di una grottesca bagarre mediatica, siamo
giunti al termine della più discussa edizione di Più Libri Più
Liberi. Coerentemente con quanto annunciato, abbiamo declinato
ogni invito televisivo, affidando il nostro commento a questa
breve nota. Tale profilo asciutto, per niente incline alla
polemica o alla ribalta, è la cifra di uno stile che non accetta
lezioni morali e che al contempo rifiuta ogni sterile
vittimismo". Comincia così un lungo messaggio pubblicato sulla
pagina Facebook di Passaggio al bosco, al termine di questa
edizione di Plpl.
"Abbiamo assistito - prosegue -, sempre col sorriso sulle
labbra e senza mai cedere alle provocazioni, allo psicodramma
collettivo di una sinistra in fase terminale: proposte di
censura in nome della libertà, 'diserzioni' fisiche con gli
stand aperti e stucchevoli proteste cadute nel vuoto. Hanno
fatto tutto da soli: si sono indignati, poi organizzati e infine
divisi. Il risultato è lampante: il cortocircuito di un'egemonia
culturale che si è ridotta al solo business, che si definisce
per antitesi, che innalza recinti morali, che elargisce
scomuniche preventive e che pretende di stabilire
arbitrariamente che cosa sia lecito scrivere, leggere e persino
pensare".
"Cosa rispondiamo, dunque, ai nostri detrattori? Li
ringraziamo sinceramente - continua -. Eravamo un progetto
editoriale emergente e adesso ci conoscono tutti: abbiamo
esaurito i nostri libri e siamo stati contattati da una miriade
di distributori, di autori, di traduttori, di correttori, di
grafici, di agenti e di librai. Quello che doveva essere un
boicottaggio - avanzato omettendo la vastità di un catalogo che
tratta mille e più argomenti, pur non rinunciando ad una propria
identità di fondo - si è trasformato in uno straordinario e
involontario mezzo pubblicitario. Da adesso, senza dubbio,
esiste un'editoria non allineata che potrà contare su un
pubblico importante".
"Il ringraziamento più autentico, che coinvolge anzitutto gli
organizzatori della fiera, lo rivolgiamo però alle migliaia di
persone che ci hanno espresso la propria solidarietà: tra
queste, inaspettatamente, anche tantissimi lettori di sinistra
che si sono detti stanchi di veti imposti, tribunali
improvvisati e pubbliche gogne - concludono -. Ciò dimostra
plasticamente, tra le altre cose, il totale distacco dalla
realtà di quella chiassosa minoranza incattivita vorrebbe tenere
in ostaggio il mondo della cultura. Ai tanti che ci hanno
esortati a non mollare, infine, rispondiamo con la forza
tranquilla che ha sempre animato la nostra opera controcorrente:
'esistere è combattere quel che mi nega'".
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1 ora fa
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