Nasce il primo Master
interuniversitario di II livello "Manager della transizione
ecologica e dei Contratti di Fiume", per
formare "figure esperte nel coordinare e gestire strategie e
azioni a supporto della pianificazione e del progetto di
territorio e paesaggio".
L'obiettivo primario del Master promosso dal Politecnico di
Torino, spiega una nota, è fornire "le conoscenze fondamentali
per affrontare la transizione ecologica ed energetica,
l'adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione dei rischi,
adottando approcci integrati e interdisciplinari per la
pianificazione, la tutela e lo sviluppo sostenibile dei
territori".
Il Master forma esperti in grado di supportare enti pubblici
e professionisti nella gestione integrata e partecipata delle
risorse idriche e ambientali. Questi esperti potranno operare
presso istituzioni territoriali - ministeri, Regioni, Città
metropolitane, Province e Comuni - e in ambiti professionali
legati all'architettura, all'ingegneria, alla pianificazione e
alle scienze ambientali, sociali ed economiche.
"La transizione ecologica impone una nuova alfabetizzazione
territoriale e culturale: non basta applicare soluzioni
tecniche, occorre sviluppare competenze capaci di integrare
saperi ambientali, sociali, giuridici e manageriali in una
visione sistemica del territorio" dichiara Angioletta Voghera,
coordinatrice del Master e vicerettrice per l'Innovazione
scientifico-tecnologica con delega per le Pubbliche
Amministrazioni-Politecnico di Torino.
Alla promozione del master collaborano l'Università di
Sassari, l'Università di Napoli Federico II, l'Università di
Firenze e il Politecnico di Bari, con il supporto del Tavolo
Nazionale dei Contratti di Fiume (Tncdf), di Ispra e del Cnr, e
in rete con Università dell'Insubria, Università di Salerno,
Università del Molise, Università di Roma Tre, Università di
Urbino, Università Politecnica delle Marche, Università di
Camerino e con l'Università di Brescia.
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