Padova, ufficiale l'arrivo del Papu Gomez: "Ci divertiremo, il calcio mi manca"

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A quasi 2 anni dalla squalifica, l’argentino si rimette in gioco: biennale a 500.000 euro, tornerà da ottobre. "Non vedo l’ora di ripartire"

Simone Battaggia

Giornalista

12 luglio 2025 (modifica alle 08:55) - MILANO

In fondo, per capire cosa evochi Papu Gomez a chi ama il calcio, il tatuaggio che si è fatto fare sul polpaccio destro rappresenta un buon indizio. È un’immagine di Oliver Hutton, il protagonista di Olly e Benji, il cartone animato giapponese che ha fatto e continua a far sognare generazioni di bambini che inseguono un pallone. Papu è proprio questo, per le squadre che lo accolgono è il sogno d’infanzia, l’arrivo del divertimento, il folletto che porta la bellezza, la creatività, il tocco di genialità. È stato così al Catania, all’Atalanta, al Siviglia, con la maglia dell’Argentina che gli ha regalato anche la gioia del titolo mondiale, nel 2022 in Qatar. Doveva essere così anche al Monza, prima che lo stop di due anni per via della positività alla terbutalina registrata in Spagna a fine ottobre 2022 — un broncodilatatore che il Papu ha sempre sostenuto di aver assunto per sbaglio attraverso lo sciroppo di uno dei figli — interrompesse il sogno dei brianzoli.

La scossa

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E sarà così anche al Padova. Bisognerà aspettare il 21 ottobre, termine della squalifica del 2023, ma poi lo show potrà iniziare. Ieri Alejandro “Papu” Gomez ha affrontato le visite mediche e ha firmato il contratto, un biennale attorno ai 500.000 euro spalmati sulle due stagioni con un’opzione per il terzo. Non partirà per il ritiro di Pieve di Cadore, potrà entrare in gruppo a metà agosto. Il dottor Luigi Munari, medico sociale del club, lo ha definito “un giocatore integro”, dagli ambienti del Biancoscudo è filtrata soddisfazione. Perché se davvero sta bene, se il lavoro portato avanti da solo a casa a Bergamo e poi negli ultimi mesi con il Renate ha permesso al Papu di mantenere uno stato di forma accettabile, allora il suo arrivo può essere davvero un punto di svolta. Ala sinistra, seconda punta, trequartista, Gomez porta con sé un carico di 115 gol e 115 assist nelle 637 partite di club giocate in carriera, ma al di là dei numeri pesa l’agilità sullo stretto, la creatività offensiva, la capacità di essere decisivo mostrata già a Catania, la sua prima tappa italiana (2010-2013), e che esplose negli anni dell’Atalanta, splendidi e chiusi in maniera burrascosa per una lite con Gian Piero Gasperini.

le prime parole

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Per la squadra di Matteo Andreoletti, che arriva dalla Serie C carica di entusiasmo e alla ricerca di elementi di qualità ed esperienza, ma anche per la piazza. Che dopo tanti anni lontano dal calcio che conta, con le difficoltà legate a uno stadio pieno di magagne e mal sopportato dai tifosi, ha bisogno di qualcuno che accenda l’immaginazione e faccia sognare grandi e piccoli. "Sono contento di aver firmato per il Padova — ha dichiarato ieri il Papu —, alla fine manca poco per il mio rientro ed è molto emozionante. Ho scelto Padova perché mi sembra una società seria che vuole crescere anche con me, e quindi sono pronto a fare questo percorso insieme. Non vedevo l’ora di ricominciare dopo due anni di tanti sacrifici e sofferenza, mi manca il calcio giocato ma sono sicuro che vivremo una bella stagione. Un messaggio per i tifosi? Ci troveremo molto bene insieme, mi auguro che sia una stagione molto bella ed esaltante, mando un forte abbraccio a tutti".

Fervore

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Papu sta già scoprendo Padova, l’ha già visitata alla ricerca di una casa e delle scuole per i tre figli Bautista (12 anni), Costantina (10) e Milo (6). Si sta abituando al ritmo di una città universitaria, al suo fervore, alla sua vitalità. Proprio ciò che cercherà di portare in campo all’Euganeo.

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