Ottant'anni di Phil Jackson: la rivoluzione controculturale del Maestro Zen

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Il suo impatto sul basket è paragonabile a quello di Michels nell'Ajax, seppe vincere da giocatore e creare cicli vincenti intorno a Jordan ai Bulls e a Bryant ai Lakers. Con un mantra: il talento si esalta all'interno del collettivo

Paolo Marcacci

17 settembre - 11:50 - MILANO

Oltre lo sport, non c'era nient'altro. Guardare un programma alla tv, per esempio, era proibito. Nascere a Deer Lodge, nella Contea di Powell, in Montana, il 17 settembre del 1945, vuol dire già di per sé essere un po' fuori dal mondo. Se poi i tuoi genitori sono due ministri del culto della Chiesa Pentecostale, allora ci vuole parecchia fantasia per immaginare che la tua esistenza possa seguire un corso differente da quello segnato in partenza, se la partenza è quella. O parecchia filosofia, magari unita alla meditazione, ma quelle sarebbero arrivate dopo.

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