"Israele rispetta la Carta Olimpica". E' la risposta del direttore esecutivo del Cio, Christophe Dubi, a chi gli chiede se è ipotizzabile un'esclusione degli atleti israeliani per le Olimpiadi di Milano-Cortina. "Il caso è diverso da quello di Russia e Bielorussia, di cui si discuterà a Parigi e di cui aspettiamo i risultati - aggiunge Dubi, durante la conferenza stampa del CoCom -. Su Israele e Palestina è un caso speciale perché abbiamo due comitati olimpici nazionali e entrambi ottemperano alla Carta Olimpica. Da un punto di vista sportivo, di cui siamo responsabili, sono due casi separati".
"La pianificazione sulla sicurezza per le Olimpiadi di Milano-Cortina è molto buona". E' il pensiero del Cio, espresso dal direttore esecutivo, Christophe Dubi: "La geopolitica è volatile - ammette Dubi, durante la conferenza stampa del CoCom, in riferimento alle guerre che stanno funestando il mondo -. Il primo compito è assicurare la sicurezza dei partecipanti e del pubblico".
Della stessa opinione il presidente del CoCom, Kristin Kloster: "Abbiamo piena fiducia negli organizzatori. Sia per l'evento in sé che per i vari passaggi della torcia olimpica".
"Il 19 novembre sarò a New York per un evento molto importante: la firma della tregua olimpica, evento che fa parte della nostra missione, della responsabilità della Carta Olimpica. Ci auguriamo sia una occasione per 'staccare' ed evitare di trovarsi di fronte a quello che nei tg ormai dominano la scena con una sistematica escalation che credo preoccupi tutti quanti noi, nessuno escluso". E' il commento del presidente della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, durante la conferenza stampa del CoCom, sul quanto potranno fare le Olimpiadi nella situazione geopolitica internazionale.
"Abbiamo 142 giorni in cui lo sport può provare a dare una mano - evidenzia Malagò -, dal momento che i sistemi tradizionali non hanno dato grandi risultati. L'Executive Board del Cio tratterà sicuramente questi temi".
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