Le opposizioni vanno all'attacco del governo sul caso di Francesca Albanese, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi, contro cui gli Usa hanno imposto sanzioni. E chiedono un'informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani in Parlamento.
"Questo non è solo l'ennesimo attacco al multilateralismo da parte di Trump, ma anche la conferma del suo sostegno al piano criminale di Netanyahu in Palestina, che Albanese ha sempre denunciato con forza - afferma la segretaria del Pd Elly Schlein -. E trovo vergognoso che il governo Italiano non abbia detto una parola in difesa di una cittadina italiana che svolge un incarico così delicato". Albanese tira dritto e definisce le sanzioni, misure "calcolate per indebolire" la sua missione. "Continuerò a fare quello che devo fare - promette -. Sì, certo, sarà impegnativo...Ci sto mettendo tutto ciò che ho".
Al suo fianco anche l'Onu che "deplora" la scelta degli Stati Uniti e sottolinea il dovere di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, Usa inclusi, di "collaborare pienamente con i relatori speciali e i titolari di mandati affidati dal Consiglio; nonchè di astenersi da qualunque atto d'intimidazione o di rappresaglia contro di loro". La richiesta che ne consegue è di revocare rapidamente le sanzioni.
Tra i primi ad intervenire sulla vicenda in Italia sono i parlamentari dell'intergruppo per la pace tra Palestina e Israele: "Il governo italiano, se non altro per dignità nazionale, visto che stiamo parlando di una cittadina italiana, reagisca al bullismo statunitense e faccia pressione su Washington per ottenere l'immediata revoca di queste sanzioni".
Richiesta a cui si accodano i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che lanciano una petizione online a supporto della relatrice speciale Onu, con Bonelli che propone di candidarla al premio Nobel per la pace: "La sua azione non può essere intimidita".
Le parlamentari del M5s Stefania Ascari e Alessandra Maiorino accendono i riflettori sul lavoro di Albanese preannunciando la presentazione di un''interrogazione al governo per fare chiarezza sul suo rapporto Onu "From Economy of Occupation to Economy of Genocide". Un report che "evidenzia come anche governi, banche, industrie e istituzioni accademiche europee, Italia compresa, possano contribuire, direttamente o indirettamente, a violazioni del diritto internazionale, a fronte di finanziamenti europei e acquisti di sistemi militari, oltre a investimenti bancari in aziende produttrici di armamenti impiegati nei territori palestinesi occupati", scrivono le elette del Movimento. Pronta un'interrogazione parlamentare anche del Pd, con Schlein che mette nel mirino direttamente la premier Giorgia Meloni e il suo vice Antonio Tajani: "Il loro silenzio imbarazza l'Italia e si aggiunge all'immobilismo su quanto sta accadendo a Gaza e in tutta la Palestina"
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