Età media: 24,4 anni. Con Tosin che è il giocatore più vecchio, a 28 anni. I Blues hanno solo una regola: vincere con tanti giovani e tanto talento
Dal nostro corrispondente Davide Chinellato
21 ottobre - 16:15 - LONDRA (REGNO UNITO)
“Vecchio? Ho 28 anni, non mi considero vecchio”. In qualsiasi altra squadra del mondo non ci sarebbero dubbi su quello che Tosin dice stupito nella sala stampa di Stamford Bridge. Ma questo è il Chelsea, una delle squadre più giovani dell’intero calcio europeo, e il difensore inglese è diventato coi 10’ giocati sabato a Nottingham il primo giocatore con almeno 28 anni ad essere impiegato nei Blues targati Maresca. Non è questione di veterani infortunati: Tosin, nato il 24 settembre 1997, è semplicemente il più vecchio giocatore nella rosa dei Blues. “Non direi che sono vecchio, è solo che questa è una squadra giovane - ha detto lui, sciogliendosi in una risata -. Ho 28 anni, l’età giusta per cominciare a fare cose interessanti: ho ancora tanto da imparare nel calcio”.
giovani
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I Blues in questo 2025-26 di Premier viaggiano con un’età media di 24,4 anni. I 23,7 con cui hanno chiuso il 2024-25 li hanno fatti diventare la squadra più giovane nella storia della Premier League, che ha chiuso al quarto posto con la terza miglior difesa. Nel roster di quest’anno ci sono tanti teenager (6) quanti giocatori con almeno 25 anni. Secondo uno studio pubblicato a inizio mese dal CIES Football Observatory, il Chelsea è con lo Stoccarda l’unica squadra nei 5 campionati top d’Europa a non aver usato giocatori di almeno 30 anni e la quarta assoluta per età media (la prima è lo Strasburgo, affiliata ai Blues che in Ligue 1 a inizio ottobre viaggiava a 21,45 anni di età media). Ed è ovviamente la più giovane in Premier, dove era quarta per minutaggio di giocatori con meno di 21 anni (il 17,9% del totale). Insomma, i giocatori nati nel II millennio come Tosin sono decisamente l’eccezione. La regola è un gruppo giovane, con un talento enorme, con stelle già di prima grandezza come Cole Palmer (nato il 6 maggio 2002), Enzo Fernandez (17 gennaio 2001) o Moises Caicedo (2 novembre 2001), per molti il miglior mediano di questa prima parte di Premier, e fenomeni potenziali come il brasiliano Estevão, nato il 24 aprile 2007 e già capace di lasciare il segno, come ad esempio col gol che ha regalato al Chelsea la vittoria nel recupero sul Liverpool nell’ultima partita prima della sosta per le nazionali.
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È inevitabile, con una squadra così, che Maresca parli di continuo di obiettivo crescita e di avere come compito personale quello di far migliorare i propri giocatori “perché è il modo più facile di far migliorare la squadra”. Quello che a lungo è sembrato un progetto confuso, una sorta di idea da videogioco di assemblare a suon di milioni (anche nella sessione estiva i Blues hanno speso 318 milioni di euro sul mercato) tutti i migliori talenti in circolazione, adesso sta cominciando a prendere forma. E con Maresca in panchina sta portando risultati: a Stamford Bridge, fuori dall’entrata Ovest, c’è un nuovo banner con sopra i loghi della Conference League e del Mondiale per club, i primi trofei vinti nella nuova gestione, le coppe conquistate con in panchina l’unico italiano della Premier League 2025-26. Una squadra così giovane che a 28 anni si diventa i veterani del gruppo. Con buona pace di Tosin, che a 28 anni ha tutto il diritto di considerarsi giovane. Lo sarebbe ovunque, ma non al Chelsea.