Nino Buonocore: "Nella musica troppa omologazione. Sanremo? Non ci tornerei"

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Il cantautore torna con un nuovo album di inediti. "Il mio sogno? Scrivere una commedia musicale"

Nino Buonocore ospite dell'Adnkronos Nino Buonocore ospite dell'Adnkronos

27 novembre 2025 | 13.49

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A dodici anni dal suo ultimo lavoro di inediti, Nino Buonocore torna con un album che è un manifesto programmatico fin dal titolo: 'M.I.S.L.A. (mettiamo in salvo l’amore)', in uscita il 21 novembre in CD e digitale e dal 12 dicembre in vinile (Incipit Records/Egea Music). E' un ritorno controcorrente, che rifiuta la logica del singolo e della fruizione veloce per proporre un ascolto attento e riflessivo. L'obiettivo è salvare il sentimento più universale "dalle brutture, dalla rassegnazione, dalla massificazione e dall'omologazione", racconta il cantautore napoletano ospite del nuovo episodio del vodcast dell'Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos.

"Credo che nell'amore ci sia la forza per una visione migliore di questa vita", afferma Buonocore. La spinta a tornare in studio, dopo l’uscita nel 2013 del suo ultimo album di inediti 'Segnali di umana presenza', è nata dalla "voglia di far riflettere le persone", in un'epoca che l'artista definisce "anestetizzata". "Ritengo che un artista abbia anche questo dovere. Non si può pensare alla musica come puro divertimento, bisogna pensarla anche come un megafono". Una critica esplicita alla "società dell'apparire" e alla perdita di valori, contro cui l'amore diventa l'ultimo, potentissimo baluardo.

L'album, scritto con lo storico collaboratore Michele De Vitis, mette l'uomo al centro, con la sua capacità di incidere sul proprio destino. La title-track, 'Misla', traccia la rotta: "Mettiamo in salvo l'amore da questa finta vita prima che sia finita" . Nel disco, l'amore viene poi esplorato senza etichette. È il caso di 'Nessuno', brano sull'amore omosessuale, dove Buonocore ha voluto "metterci la faccia" per descriverlo "nella maniera più naturale e poetica possibile". O di 'Logica Biologica', che parla della donna libera da condizionamenti.

Sul panorama musicale confessa: "Sento la mancanza di spiriti ribelli, come i grandi cantautori degli anni Settanta che hanno posto il germe del cambiamento". La sua, dunque, è quasi una forma di resistenza che si manifesta anche nel processo creativo: l'album è stato registrato in presa diretta, con poca post-produzione, un "atto rivoluzionario" nell'era dell'Auto-Tune. Una scelta che si oppone al consumo musicale mordi e fuggi, prediligendo l'album al singolo. "Perché dovrei circoscrivere il mio pensiero in un brano solo? Penso che la mia vita sia talmente ricca che valga la pena condividerla attraverso tante canzoni che affrontano vari aspetti". E il pubblico, assicura, ha ancora fame di ascolto lento: "Oggi la vita ci assorbe in maniera tremenda, non ci lascia il tempo per fare cose qualitativamente importanti. L'arte è importante, non dobbiamo disabituarci alla bellezza, al pensiero, al progresso. Dobbiamo rubare questo tempo, perché non possiamo diventare dei numeretti".

Nessuna paura, invece, per l'intelligenza artificiale: "Può essere un ottimo ausilio per la scienza, ma il pensiero, l'emozione e la genialità non possono diventare un algoritmo". Netta la sua posizione sul Festival di Sanremo, a cui ha partecipato quattro volte. "Lo vedo male. Ho un ricordo molto più romantico, meno spettacolarizzato. Oggi lo spettacolo ha preso tutto lo spazio, fagocitando la canzone. Non ci tornerei". Per Buonocore, oggi una "Vita spericolata" non potrebbe emergere da quel palco. Critico anche verso un certo linguaggio della musica contemporanea ("L'arte non può essere indecente, l'artista ha la responsabilità delle parole") e distante dalla moda dei duetti: "Non mi piace ascoltare una canzone che ho scritto attraverso la voce di un altro, perde la sua magia".

Il rapporto con i suoi grandi successi, come 'Scrivimi" e "Rosanna", resta viscerale. "Sono come figli. Rifiuto il cliché, ma ogni volta che li canto provoca la stessa identica emozione". Se potesse tornare indietro, al suo io più giovane direbbe solo di "godersi di più il viaggio". E per il futuro, ha un sogno nel cassetto: "Sto scrivendo una commedia musicale seria, tratta dal romanzo 'Elephant Man'. È una storia che sento molto attuale". di Loredana Errico

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