Gli azzurri hanno superato i 100 milioni in tre delle ultime quattro stagioni. Marotta solo nell'anno della seconda stella...
La scalata verso la vetta prosegue spedita con strategie diverse. Sul versante destro della montagna c’è l’Inter di Chivu, che quest’anno ha scelto di investire di più sul mercato tagliando il monte ingaggi; dall’altro c’è il Napoli scudettato, che ha speso più dell’anno scorso aggiungendo anche stipendi importanti. Su tutti quello di De Bruyne, 5,5 milioni netti più bonus, arrivato insieme a Hojlund, Lang, Beukema, Lucca, Milinkovic-Savic, Marianucci, Elmas e Gutierrez. Il costo rosa degli azzurri è salito di 41 milioni: da 92 a 133. Quello dell’Inter invece, rinforzatasi con Luis Henrique, Bonny, Sucic, Akanji, Diouf e il ritorno dal prestito di Esposito, è passato da 142,9 a 137,3 milioni. I piani alti hanno rosicchiato qualcosina tagliando gli ingaggi pesanti di Pavard (6,5 lordi), Correa (6,4), Taremi (5,5), Arnautovic (4), Zalewski (1,8) e così via. La linea Oaktree è chiarissima: ringiovanire la rosa e sfoltire gli stipendi.
qui napoli
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Il monte ingaggi del Napoli è aumentato anno dopo anno: nella stagione 2022-23, quella del terzo scudetto con Spalletti alla guida, gli azzurri avevano un costo rosa di 76,5 milioni. Era l’estate di Kim e Kvaratskhelia e degli addii di Insigne e Mertens. Il Napoli vinse il titolo lasciando un vuoto dietro di sé. Nel 2023-24 il monte ingaggi era di 89,5 milioni, mentre l’annata scorsa è salito a 92. Dentro Buongiorno, Ostigard, Gilmour, Lukaku, Neres e ovviamente Scott McTominay, protagonista assoluto del quarto scudetto con 12 reti. Compresa quella al Cagliari nell'ultima giornata, in un Maradona strapieno. I nove volti nuovi dell’estate, infine, hanno fatto schizzare il monte ingaggi di Conte a 133 milioni. Sono aumentate anche le spese: nel 2023-24 gli azzurri hanno sborsato circa 150 milioni per rinforzare la rosa, mentre l’estate scorsa, da campioni d'Italia in carica, ne hanno tirati fuori 164. Il saldo è passato dal -73 di due anni fa al -32,5 di quest’anno, merito soprattutto della cessione di Victor Osimhen al Galatasaray. I turchi hanno pagato i 75 milioni della clausola rescissoria. Agli azzurri andrà anche il 10% della futura rivendita.
qui inter
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L’Inter ha speso il quadruplo rispetto alla stagione scorsa: dai 22 milioni del 2024-25 agli 87,5 di quest’anno. Due anni fa pagò solo i cartellini di Tomas Palacios – preso per 7 milioni dagli argentini dell’Independiente Rivadavia – e Josep Martinez, acquistato dal Genoa per 13 milioni di parte fissa. A questi, però, si aggiungono i cartellini di Piotr Zielinski e Mehdi Taremi, arrivati a parametro zero con ingaggi pesati: 8,3 lordi per il polacco e 5,5 per la punta iraniana, che in estate è volato all’Olympiacos a titolo definitivo. Accolto come la riserva di lusso che avrebbe dovuto far tirare il fiato senza problemi a Thuram e Lautaro, non è riuscito a lasciare il segno: per lui solo tre gol in tutta la stagione, di cui due su rigore e uno ininfluente, realizzato in finale di Supercoppa Italiana. A gennaio si è aggiunto anche Nicola Zalewski, arrivato in prestito oneroso e riscattato per 6,5 milioni. È stato ceduto quasi subito all'Atalanta per 17. Negli ultimi quattro anni l’Inter ha speso più soldi solo nell’annata 2023-24, quella che ha portato allo scudetto della seconda stella: Frattesi costò 34,5 milioni, Pavard 33, Carlos 14, Arnautovic 11, Buchanan e Bisseck 7,5 e Sommer 7. L’ultimo appunto è sul saldo tra entrate e uscite: nel 2022-23 il Napoli chiuse con un bilancio di -46 milioni, l'Inter con +15; nel 2023-24 abbiamo il Napoli a +12 e l’Inter a -20; nel 2024-25 Napoli a -73 e Inter a -10. L’ultimo mercato li ha avvicinati: -34,5 il Napoli, -32,2 l’Inter.
strategie per la vetta
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Le due proprietà perseguono strategie differenti. Prendiamo l’Inter. Quest’anno, forte dei 132 milioni di ricavi ottenuti grazie al raggiungimento della seconda finale di Champions in tre anni, non ha ceduto nessuna colonna e ha speso quasi cento milioni per allestire la squadra. Nel 2023 ne ha incassati 58 per Onana, 23 per Brozovic e altri 15 per Gosens, nel 2021 aveva salutato Lukaku per 115 e Hakimi per 68. Era l''anno del bilancio in rosso di 245,6 milioni. Ora è un'altra storia: la stagione 2024-25 ha registrato il miglior bilancio della storia nerazzurra con +35 milioni di utile e un fatturato record da 546. Con Oaktree la pianificazione è cambiata: basta acquisti over trenta. La campagna acquisti dell’estate, dove l’Inter aveva a disposizione per la prima volta dopo diverse stagioni almeno cento milioni, ha garantito a Chivu giocatori da eventuali plusvalenze. Esposito ha vent’anni, Sucic 21, Diouf 23, Luis Henrique va per i 24 e Bonny ne farà 22 sabato prossimo. L’unica eccezione è stata Akanji, trent’anni. Il Napoli invece ha finanziato le sue campagne acquisti con una cessione importante. Nel 2022 ha incassato più di 60 milioni per Koulibaly e Fabian Ruiz, nel 2023 57 per Kim e 12 per Lozano, nel 2024 20 per Elmas, mentre la cessione del 2025 è stata Kvaratskhelia (70), volato via a gennaio per vincere la Champions a Parigi spazzando via l'Inter in finale. Alla fine, nonostante la partenza del georgiano, il Napoli è finito comunque davanti ai nerazzurri. In estate ha aumentato nuovamente il monte ingaggi per vincere il secondo scudetto di fila. Il terzo in quattro stagioni. Non ci è riuscito nemmeno Maradona.











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