Si chiamava Matilde Baldi, aveva 20 anni. Viaggiava in una 500 con la madre lungo l'autostrada Asti-Cuneo. L'utilitaria è stata travolta da una Porsche 911 con targa tedesca che procedeva ad alta velocità vicino ad un'altra vettura della stessa marca. Al volante delle supercar due imprenditori della zona. Le autorità stanno valutando l'ipotesi della corsa clandestina
19 dicembre - 10:49 - MILANO
Una gara di velocità improvvisata, ovviamente clandestina, lungo l'autostrada A33 Asti-Cuneo: su questa ipotesi sta indagando la Procura di Asti per accertare l'origine dell'incidente che ha provocato la morte di Matilde Baldi, studentessa di 20 anni residente a Montegrosso d'Asti, oltre al ferimento grave di sua madre. Secondo le prime ricostruzioni, basate anche sulle immagini delle telecamere di sorveglianza, due supercar Porsche, di cui una 911 GT3, procedevano ad altissima velocità l'11 dicembre quando, intorno alle 20.30, la GT3 ha tamponato una Fiat 500 in cui viaggiava la ragazza insieme alla madre, che guidava. "L'auto ci ha colpite all'improvviso e siamo volate in aria", ha raccontato la guidatrice della 500 alle autorità. Le due donne sono state trasportate in ospedale. Matilde è morta dopo cinque giorni di sofferenza, martedì 16. La madre è rimasta gravemente ferita al volto ma non è in pericolo di vita.
corsa clandestina, morta ventenne
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Entrambe le Porsche in questione hanno targa tedesca ma appartengono a due imprenditori astigiani; il guidatore della 911 GT3 che ha tamponato la 500 è già noto alle forze dell'ordine ed ora è indagato per omicidio stradale. Il conducente dell'altra Porsche si è successivamente recato agli uffici della Polizia stradale. Egli è stato iscritto nel registro degli indagati per cooperazione colposa. Entrambi anche per violazione dell'articolo 9 ter del Codice della strada, dove si vietano le corse non autorizzate per veicoli a motore.
gare clandestine, cosa si rischia
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La legge punisce severamente chi partecipa a corse clandestine. La materia è regolata dal Codice della strada, agli articoli 9-bis e 9-ter. Tale azione è classificata come reato. Chi partecipa a queste gare è punito con la reclusione da sei mesi ad un anno, la multa da 5.000 a 20.000 euro, la sospensione della patente da uno a tre anni e la confisca del veicolo. Ma se dallo svolgimento della competizione derivano lesioni personali a una o più persone, la reclusione va da due a cinque anni. Se ne deriva la morte di una o più persone, la pena della reclusione va da sei a dieci anni. La patente è sempre revocata se dalla gara derivano lesioni gravi o gravissime o morte di una o più persone.
Omicidio stradale, le sanzioni
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Il reato di omicidio stradale è previsto dall'articolo 589-bis del Codice penale. La norma specifica che chiunque proceda su strade extraurbane ad una velocità superiore di 50 km/h a quanto consentito e comunque non inferiore a 70 km/h (o nei centri urbani ad almeno il doppio della velocità consentita) e causa la morte di una persona è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. La stessa pena si applica nei seguenti casi, sempre quando tali comportamenti causano la morte di una persona:
- attraversamento di un incrocio col semaforo rosso;
- circolazione contromano;
- inversione del senso di marcia in prossimità o corrispondenza di incroci, curve o dossi;
- sorpasso in corrispondenza di attraversamenti pedonali;
- sorpasso con linea continua;
- guida in stato di ebbrezza alcolica o dopo aver assunto sostanze stupefacenti (ai sensi degli articoli 186 e 186-bis del Codice della strada).
Se i comportamenti sopra descritti causano la morte di più persone e lesioni a una o più persone, si applica la pena prevista per la più grave delle violazioni, aumentata di un terzo. Ma la pena complessiva non può superare 18 anni di reclusione.
La Gazzetta dello Sport
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