Più di 200 mila posti di lavoro
dell'industria bancaria europea sono a rischio nei prossimi
cinque anni per effetto della diffusione dell'intelligenza
artificiale e della chiusura di filiali favorita dai processi di
digitalizzazione. A stimare un possibile taglio del 10% della
forza lavoro nel settore del credito entro il 2030 sono gli
analisti di Morgan Stanley, in una ricerca di cui dà conto il
Financial Times.
Secondo l'analisi, che prende in considerazione 35 istituti
di credito, è molto probabile che i tagli provengano dalle
divisioni "servizi centrali" delle banche, che includono ruoli
di back e middle office, nonché posizioni di risk management e
compliance.
La previsione di Morgan Stanley arriva mentre le banche sono
impegnate a garantire i risparmi promessi dall'intelligenza
artificiale, spostando al contempo sempre più operazioni online.
"Molte banche hanno indicato guadagni di efficienza derivanti
dall'intelligenza artificiale e da un'ulteriore digitalizzazione
pari al 30%", afferma Morgan Stanley.
Secondo gli analisti l'intelligenza artificiale offre alle
banche europee, sotto pressione da parte degli investitori per
aumentare la loro efficienza e i loro ritorni, storicamente
inferiori a quelli delle banche americane, l'opportunità di
migliorare il rapporto tra costi e ricavi.
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