"Se la sfilata degli atleti
l'avessimo fatta solo a Milano, non avremmo avuto tutti gli
atleti. Quindi gli atleti sfileranno anche nelle varie sedi
delle gare. E dunque anche a Livigno, dove si raduneranno gli
atleti di Bormio, a Cortina si raduneranno quelli di Anterselva,
e poi a Predazzo sfileranno gli atleti della Val di Fiemme.
Siamo i primi Giochi diffusi, non ci facciamo mancare niente in
termini di difficoltà, di conseguenza abbiamo deciso di fare
delle cerimonie diffuse. C'è un obbligo morale e protocollare di
fare i momenti più significativi due volte: quindi
dall'alzabandiera all'accensione del braciere tutto verrà fatto
in due luoghi". Lo annuncia il CEO di Fondazione MilanoCortina,
Andrea Varnier, intervenendo alla presentazione del concept
della cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici Invernali di
Milano-Cortina 2026 in corso allo stadio Meazza.
"L'unico momento che tutti ricordano davvero delle Olimpiadi
è la cerimonia di apertura - evidenzia Varnier - perché
definisce questa grande festa. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi
riescono ad avere un momento a sé, è la loro particolarità,
distinta dalle competizioni. E per noi è una grande
responsabilità, perché da quel momento inizia poi un percorso
più facile. La cerimonia di apertura è il momento che impegna al
massimo il comitato organizzatore. Tutte le aree il primo giorno
hanno il massimo dell'impegno possibile. Se tutto funziona bene
quel giorno, i Giochi saranno più facili".
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