Milan, ecco il vero Leao! Doppietta di Rafa, il Milan rimonta la Fiorentina ed è primo da solo

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Gol di Gosens, poi fa tutto il portoghese: segna l'1-1 da fuori e trasforma un rigore (lui che non è mai stato rigorista) per fallo su Gimenez. Il Milan è capolista solitario, non gli succedeva dal 7 ottobre 2023

Marco Pasotto

Giornalista

19 ottobre 2025 (modifica alle 22:50) - MILANO

No, il dio del calcio evocato l’altro ieri da Pioli non ha avuto un occhio di riguardo: al tecnico viola rimangono gli applausi del Meazza, le 500 panchine in A e i 60 anni tondi in arrivo allo scoccare della mezzanotte, ma il resto se lo porta via il Milan, incerottato dalla testa ai piedi ma capace di issarsi in cima al campionato. In solitaria. Più forte di un’infermeria sold out, nella serata in cui Leao si è ripreso il Diavolo tornando a segnare a San Siro dopo quasi 17 mesi. La Fiorentina resta inchiodata a 3 punti, inizia davvero a farsi grigia.

panchina corta

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Pioli nelle ultime ore ha recuperato Kean (e in precedenza Dodò e Fazzini), mentre Allegri ha perso altri pezzi: dopo Pulisic, Rabiot, Nkunku ed Estupinan si è arreso anche Loftus-Cheek, che avrebbe dovuto supportare Leao in avanti. Al suo posto c’è andato Saelemaekers, recuperato a tempo di record. Per capire meglio: in panchina Max aveva solo cinque giocatori di movimento (due dei quali prelevati da Milan Futuro). Indubbiamente molto vintage ma scelte forzatamente ridotte e il primo tempo ha fornito indicazioni più che sufficienti sulla necessità del Milan di appoggiarsi su chi invece non c’era. Il pallone ha girato anche piuttosto bene, la squadra è stata abbastanza intensa ma – giusto per fare due esempi – Ricci è meno incursore di Rabiot e Athekame meno disinvolto di Saelemaekers in fascia. Ne è quindi venuto fuori un Milan non male da osservare, però poco pungente negli ultimi venti metri: a Leao non è stata concessa profondità e così le occasioni vere sono – non per caso – sono capitate sui piedi di Tomori (5’) e Pavlovic (20’). Piedi ruvidissimi, palla in curva per entrambi da posizione succulenta

maledizione sfatata

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La Fiorentina si è limitata per lo più a stringere i ranghi, affidandosi a qualche ripartenza di buona volontà e poco più. Kean legnoso, e c’era da aspettarselo. Fazzini sacrificato su Modric, mediana guardinga di fronte a quella rossonera. Spettacolo generale? Scarso: dopo i primi 45 minuti, nessun tiro nello specchio della porta. La noia è terminata nella ripresa. Prima è passata la Viola con Gosens, tocco a porta spalancata dopo un pasticcio Maignan-Gabbia non da difesa allegriana. Poi ha pareggiato il Diavolo con un destro chirurgico di Leao da 25 metri: encomio solenne perché non è la specialità della casa. E infine Rafa ha regalato i tre punti al Milan interrompendo la maledizione dagli undici metri (rigore concesso, dopo richiamo al monitor, per fallo di Parisi su Gimenez). Rafa si è ripreso il Milan.

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