È stato il mercato dei grandi centravanti. Lotta scudetto: Okafor non vale certo Kvara. Roma: e la rivoluzione? Bene Viola, Toro e Como
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4 febbraio - 07:42 - MILANO
È finito un calcio mercato invernale tra i più appassionanti e ricchi di colpi degli ultimi anni. Forse perché ad avere la necessità di rinforzarsi e di riparare agli errori estivi c’erano anche diverse big, a partire da Milan e Juve che si ritrovano a inseguire un quarto posto Champions che è fondamentale a livello economico. Mai a memoria i due club avevano cambiato i centravanti in corsa, il colpo Kolo Muani ha già portato alla Juve tre gol in due partite e risvegliato anche Vlahovic con l’Empoli. Il prestito piuttosto oneroso ottenuto dal Psg sta dando i suoi frutti e già si pensa a come trattenere il francese anche in futuro, prolungando l’accordo o acquistandolo a titolo definitivo. Rimpolpata anche la difesa ma non con grandi nomi.
milan
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Il Milan di prime punte ne ha prese addirittura due: una, Gimenez, costata quasi 40 milioni complessivi, dovrebbe esordire domani in Coppa Italia e ha privato l’avversaria dei play off di Champions, il Feyenoord, della sua punta di diamante. Ma ieri, con i buoni uffici di Mendes, è arrivato anche Joao Felix, talento da riportare ai fasti del Benfica e dei primi anni all’Atletico Madrid. Per far loro spazio ha già salutato Morata: bisogna avere coraggio ad ammettere che un investimento non è andato bene e rinunciarvi, anche se si tratta del capitano della Spagna. A Milanello ci sono anche Abraham e Camarda, in avanti Conceiçao ha l’imbarazzo della scelta. In difesa sono rimasti Tomori e Pavlovic dati per partenti (e visto il derby giocato, meglio così...) mentre Walker ha lasciato il transatlantico City che imbarcava acqua e porterà esperienza e mentalità vincente. Calabria ha salutato la fascia (quella al braccio e quella destra) andando al Bologna a sfidare De Silvestri per una maglia. Il Milan è senz’altro il club che tra cambio di allenatore e nuovi colpi ha mutato maggiormente pelle rispetto a giugno per la voglia di risalire e la paura di non entrare in zona Champions. In extremis è stato preso anche Sottil dalla Fiorentina per coprire lo spazio lasciato da Okafor che è passato al Napoli.
lotta scudetto
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E qui arriviamo alla lotta scudetto. Se l’Inter con l’arrivo di Zalewski ha sostituito Buchanan con un giovane di qualità che aggiunge un’alternativa alla già ricca rosa di Inzaghi, Conte doveva invece sostituire Kwara, venduto al Psg: un titolare e per qualità il miglior giocatore del Napoli. Il tecnico aveva chiesto nomi all’altezza, da Garnacho ad Adeyemi. È arrivato Okafor esubero rossonero... Numericamente potrà servire, ma è chiaro che il Napoli esce indebolito da questa sessione. Sorridono le casse del club (riempite con 75 milioni dopo le tante spese estive) molto meno allenatore e tifosi. Anche il centrale di difesa è svanito: troppo alte le richieste viola per Comuzzo e così Marin, che voleva andare via, alla fine è rimasto, vedremo con quale spirito. Vista la classifica, valeva la pena fare uno sforzo maggiore. L’Atalanta affida alla Fiorentina (che ha rifatto il centrocampo) il compito di rilanciare Zaniolo (anche Gasp si è arreso) e ha preso Daniel Maldini e Posch dal Bologna. Ma l’infortunio last minute di Scamacca (stagione a rischio) lascia a Gasperini il solo Retegui come centravanti. Il tentativo per Lucca si è infranto contro le richieste alte dell’Udinese.
rivoluzione mancata
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Doveva fare la rivoluzione la Roma, ma non c’è stata. Nessun colpo che cambi davvero l’undici titolare. Rensch a destra tappa una falla, il resto sono giocatori poco noti presi come alternative. Le uscite in prestito di Le Fee e Dahl (27 milioni spesi in estate) rappresentano una bocciatura delle idee estive del ds Ghisolfi. Il tempo dirà se questo mercato di gennaio farà risalire le sue quotazioni. Bene il Torino col triplo colpo Elmas, Biraghi e, soprattutto, Casadei: torna a casa un talento italiano molto ricercato che anche Spalletti segue con grande interesse.
e per la salvezza...
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In chiave salvezza, il Lecce ha monetizzato al massimo la cessione di Dorgu allo United e spera che le nuove intuizioni di Corvino non facciano sentire troppo la sua assenza. Il Como pare avere risorse quasi illimitate: colpi su colpi, a suon di milioni per bruciare le tappe della sua crescita. Il club, economicamente solidissimo, è una ventata di novità e freschezza. Fabregas predica bel calcio, ma tanti cambi a stagione in corso, anche se sulla carta migliorativi, possono rappresentare un rischio. Chi è sembrato quasi rinunciare alle speranze di salvezza è il Monza: tante le partenze in una squadra già con poca qualità. Stavolta i colpi finali del Condor Galliani non si sono visti. A solo un anno e mezzo dalla morte di Silvio Berlusconi, il miracolo brianzolo rischia di essere già finito...