S.Siro è già pazzo di Gimenez e Joao Felix. E ora il Milan può sognare in grande

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Quel brusio di insoddisfazione sentito spesso in tempi recenti da parte del pubblico rossonero è improvvisamente scomparso: merito della prestazione del messicano e del portoghese, a segno con il gol che ha chiuso la sfida con la Roma. E, adesso, si aprono nuovi scenari sino a ieri impensabili

Marco Pasotto

Giornalista

5 febbraio - 23:59 - MILANO

La prima coccola della serata è stata un fuori programma che lo speaker Gegio utilizza solo in rarissime occasioni: chiamare i loro nomi anche se non erano fra i titolari. Prima Santiago, poi Joao, e ovviamente il Meazza si è sgolato. Gimenez e Felix sono stati accolti così per il loro battesimo a San Siro, ma in fondo sarebbe stato tutto vano se non fosse finita com’è finita. L’attesa però era tanta. Il messicano e il portoghese sono stati come aprire la finestra in una stanza chiusa da giorni. Un bungee jumping dopo una passeggiata in centro. Insomma, adrenalina. Una scossa che il mondo rossonero aspettava con ansia e non sapeva nemmeno se quest’anno sarebbe mai arrivata.

segno

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Un dato, intanto, faceva già capire come buttava l’aria: 12mila biglietti venduti da lunedì a oggi, ovvero una media di 4mila al giorno. Effetto mercato, effetto personaggi che hanno restituito entusiasmo e hanno avuto il potere di stoppare la contestazione ricorrente. I tifosi avrebbero voluto vederli dall’inizio, ma occorreva un minimo sindacale di prudenza. Un po’ per questioni tattiche – soprattutto di fronte a una Roma che viaggiava spedita da settimane -, un po’ perché Gimenez arrivava da un problema muscolare e Joao Felix ha una quantità di minuti limitata nelle gambe. Hanno fatto il loro ingresso quando mancava un giro di lancette all’ora di gioco. Mezzora abbondante davanti, per cercare di lasciare il segno e chiudere una partita che il gol di Dovbyk aveva riaperto. Insomma, non era solo passerella buona per presentarli.

spazio

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E’ stato sufficiente un minuto per vedere il Meazza alzarsi in piedi mentre Gimenez sfuggiva in velocità a Hummels e poi perdeva il passo – per troppa foga – su Ndicka. E ne sono bastati quattro per ammirare l’assist del messicano per il quasi omonimo Jimenez, che ha superato Svilar ma è stato castigato dal Var. Nel frattempo Joao Felix – destinato teoricamente alle zolle dietro Gimenez - si muoveva un po’ dappertutto, con modalità che nel Milan di quest’anno si sono viste pochissimo: tocchi di prima, tocchi rapidi, tocchi precisi. Piedi raffinati, ma ovviamente non è che servisse questa partita per scoprirlo. Però erano proprio tutte quelle cose che servivano, di cui la gente rossonera sentiva terribilmente la mancanza: un centravanti che si buttasse nello spazio (verso la porta avversaria, però) e un rifinitore con le idee molto chiare. E così il sogno proibito di San Siro si è avverato in soli dodici minuti, quando Gimenez ha riprovato l’assistenza sul filo del fuorigioco, che stavolta gli è riuscita. Destinatario: Joao Felix, che ha santificato il passaggio superando Svilar con uno scavetto. Ulteriore nota di merito, oltre al gesto tecnico: non è da tutti pensarlo ed eseguirlo con quella calma e serenità d’animo dopo aver messo piede per la prima volta al Meazza con la maglia del Milan. San Siro si è stropicciato gli occhi: ma allora è tutto vero, ma allora questo Milan trasfigurato dal mercato può davvero tornare a essere protagonista in questa stagione. Il d.t. Moncada nel prepartita su Joao Felix ha detto che per il futuro (la formula è quella del prestito secco) “dipende da noi, da lui. C'è sempre una possibilità. Col Chelsea abbiamo veramente un bel rapporto, vediamo in estate”. Intanto il Milan se lo gode adesso.

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