"La decisione dell'Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato è infondata. L'emergere di
chatbot di intelligenza artificiale sulle nostre Business API ha
messo sotto pressione i nostri sistemi, che non erano stati
progettati per supportare questo tipo di utilizzo. L'Autorità
italiana parte dal presupposto che WhatsApp sia, in qualche
modo, un app store di fatto. I canali di accesso al mercato per
le aziende di IA sono gli app store, i loro siti web e le
partnership di settore, non la piattaforma WhatsApp Business.
Faremo ricorso". Lo afferma all'Ansa un portavoce di Meta.
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2 giorni fa
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