La casa di Stoccarda presenta il concept che ne anticipa il nuovo linguaggio di design. Forme sia eleganti che tradizionali, ma con taglio moderno. A bordo l'art déco incontra la guida autonoma
Matteo Corsini
14 ottobre - 17:27 - MILANO
"Una Mercedes deve sempre sembrare una Mercedes" era il mantra di Bruno Sacco, storico designer italiano alle forze della Stella, che ne ha dettato il distintivo corso stilistico tra gli anni '70 e la fine degli anni '90. Da allora tanto è cambiato in quel di Stoccarda, con uno slancio verso il futuro e una grande attenzione alla massima prestazione aerodinamica che ha portato negli ultimi anni alla nascita di Mercedes con coefficienti di resistenza all'aria (Cx) da record, ma dall'impronta estetica non sempre allineata alla lunga tradizione della casa della Stella. Che da questo punto di vista vanterebbe un capitale ineguagliabile, essendo a tutti gli effetti il più antico costruttore di auto al mondo. Non sorprende quindi che con l'introduzione del nuovo corso stilistico di Mercedes siano tornate a pesare sui tavoli dei designer anche le istantanee del passato della casa, per dare vita a un concept "manifesto" capace di coniugare la spinta innovatrice del marchio con la sua lunghissima storia. E questo viene riassunto dalla sua denominazione "Vision Iconic", che sottolinea la chiave di lettura della nuova opera di Gorden Wagener, direttore del design Mercedes.
echi di passato
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La Vision Iconic riprende così alcuni dei tratti più caratteristici delle Mercedes del passato. Uno su tutti naturalmente la voluminosa calandra anteriore a sviluppo verticale, stilema che ha accompagnato le ammiraglie di Stoccarda tra gli anni '60 e '80. A renderla iconica fu anzitutto la 600 Pullman, l'auto presidenziale e di rappresentanza per eccellenza dell'epoca. Nel caso della Vision Iconic la storica calandra incontra le ultime tendenze diventando retroilluminata, caratteristica che non sarà una prerogativa del concept, ma che arriverà anche su strada. Anzi, è già realtà nel caso della nuova Glc elettrica. Oltre al frontale imponente, il concept assume una forma di coupé elegante e maestosa, con lineamenti morbidi che richiamano alla memoria anzitutto l'iconica Maybach Vision 6 di una decina di anni fa. Se le forme sono quelle di una due porte di lusso, è più che lecito attendersi una traslazione delle forme della Vision Iconic anche sui modelli a ruote alte di Mercedes, a oggi tra i prodotti di maggiore diffusione. Certo forse con l'eccezione della Classe G, che non può rinunciare al suo apprezzato stile a tutto spigoli.
Interni e tecnologia
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L'abitacolo della Mercedes Vision Iconic adotta delle forme di chiara ispirazione Art Déco, con richiami diretti alla produzione della casa nei primi anni '30. Un'impostazione analogica in tutto, dal volante a quattro razze all'assenza di display in abitacolo, con la tradizionale strumentazione rimpiazzata dallo "Zeppelin", cilindro flottante nella plancia contenente sia degli indicatori meccanici che il display. Un lusso che diventa a tratti anche opulenza, con lo stemma Mercedes incastonato in una vistosa sfera di cristallo al centro dello sterzo. Tradizione sì, ma anche avanguardia: il distintivo nero della carrozzeria è in realtà una vernice fotovoltaica, che stando alle dichiarazioni del costruttore sarebbe in grado di garantire fino a 12.000 km di autonomia all'anno in condizioni ideali. La Vision Iconic è anche equipaggiata con tecnologie di guida autonoma di quarto livello, che consentirebbero quindi di lasciare un controllo pressoché totale alla vettura, e di uno sterzo di tipo "steer by wire", quindi senza connessione diretta tra volante e piantone.