
Daniela Cursi Masella
26 luglio - 11:38 - MILANO
Correre da soli regala introspezione e libertà. In compagnia, invece, motivazione e divertimento. Ma cosa dice la scienza? Vediamo vantaggi e svantaggi di entrambe le opzioni e quale può essere più adatta a te
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Correre da soli: l’ascolto di sé
Correre in solitaria ha un fascino tutto suo. È un momento intimo, quasi meditativo. I pensieri scorrono insieme ai chilometri, le tensioni si sciolgono, il corpo e la mente si allineano. Non ci sono orari da rispettare, né ritmi da seguire. Sei tu, il tuo respiro, la strada. Per correre da soli serve motivazione, costanza e una buona dose di autodisciplina. Resta, però, una certezza: nei giorni in cui manca l’energia, quell’energia te la vai a cercare. E il traguardo è personale.
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