Medvedev, Rune e Tsitsipas subito fuori: gli sfidanti dei re cadono come birilli

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La concorrenza si sgretola, anche a Wimbledon: se si continua così, Sinner e Alcaraz possono stare tranquilli

Marco Iaria

30 giugno 2025 (modifica il 1 luglio 2025 | 00:09) - MILANO

Tutti a cercare gli outsider in grado di scalfire il duopolio Sinner-Alcaraz, e quelli cadono come birilli. Jannik e Carlos, lo sappiamo, sono di un altro pianeta. Non v’è dubbio, però, che in questa era del tennis post “Big Three” si fatichi a trovare giocatori, a parte i due in testa alla classifica, che facciano valere le stimmate dei top player, che incutano timore contro avversari di rango inferiore, specie negli Slam. Occhio, le sorprese non sono mai mancate, soprattutto a Wimbledon, dove il mitico campo numero 2 era soprannominato il “cimitero dei campioni”. La differenza, ai giorni nostri, sta nella ripetitività di certe delusioni. 

tre sorprese

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Oggi il torneo londinese ha perso tre giocatori sui quali, in periodi differenti, si erano risposte grandi aspettative: Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas e Holger Rune. I primi due fanno parte di quella generazione di mezzo tra un’epoca e l’altra, cioè tra l’epopea irripetibile di Djokovic-Federer-Nadal e l’attuale show, ancora ai primi atti, che vede protagonisti Sinner e Alcaraz. Il danese, invece, appartiene alla Next Gen ma è già in ritardo rispetto ai battistrada. Medvedev, 29 anni, e Tsitsipas, 26, si erano issati alla prima e alla terza posizione, rispettivamente nel 2022 e nel 2021, cioè prima dell’esplosione del duetto. Tutto è ancora possibile, ma la sensazione è che la loro stagione migliore appartenga agli archivi. Anche perché, diciamocelo francamente, Sinner e Alcaraz stanno portando il tennis - quanto a velocità, potenza, resistenza - ad un livello non alla portata del russo e del greco. Tuttavia, da qui ad assistere a una fragorosa caduta nel ranking ce ne passa: Medvedev, nono nell’ultima classifica, oggi è virtualmente fuori dalla top ten; Tsitsipas è già scivolato al 26° gradino. 

medvedev

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Daniil è stato eliminato dal francese Bonzi, numero 64 al mondo, in quattro set (7-6 3-6 7-6 6-2) senza mai dare l’impressione di poter indirizzare la partita a suo favore. L’altro ha servito benissimo, ma Medvedev era il lontano parente di quello che, un anno fa, batteva Sinner e raggiungeva le semifinali sugli stessi prati. È vero che il russo si è presentato a Londra in fiducia per la finale raggiunta ad Halle, ma negli Slam ha clamorosamente fallito tre prove su tre nel 2025: 2° turno agli Australian Open, 1° turno al Roland Garros, 1° turno a Wimbledon. Suonano come disarmanti le parole di Medvedev nel post-partita: “Non credo di aver giocato male, non vedo molte cose che potessi fare meglio. Sono sorpreso di Bonzi: mi stupirei se trovassi un’altra sua partita a questo livello quest’anno. Oggi ho perso, ma se continuo a giocare come ad Halle o anche come oggi, posso rientrare nei top 10. Per ora non sono preoccupato. Se finisco l’anno intorno al 15° posto, magari lo sarò”. Contento lui… 

tsitsipas

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Stefanos, che di recente ha scelto di affidarsi a Ivanisevic per rilanciare la carriera, si è ritirato dopo aver perso i primi due set (6-3 6-2) contro un altro francese, il n.113 Royer, alla prima vittoria in carriera in uno Slam. Una prestazione condizionata da un problema fisico alla schiena, lo stesso che lo tormenta da un paio d’anni, sin dal match contro Rune alle Atp Finals del 2023. “Da quel giorno il mio corpo è diventato fragile. Il tennis è uno sport rotazionale. Se non puoi ruotare, non puoi giocare”, spiega lui, per poi sfogarsi: “Fa male vedermi in questa situazione. Devo decidere nei prossimi mesi se ha senso continuare. Se non sto bene, giocare diventa un inferno. Ho parlato della salute molte volte: senza quella, la tua carriera tennistica diventa miserabile”. 

rune

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Fuori anche la testa di serie n.8. Il danese ha ceduto al quinto set a Jarry: 4-6 4-6 7-5 6-3 6-4 il punteggio a favore del cileno in caduta libera nel ranking (n.143), presentatosi a Londra con un bottino di appena 6 vittorie su 19 partite nel 2025, dopo aver raggiunto il 16° posto l’anno scorso. A Rune, talento incostante, la personalità non manca, ed è una delle armi, assieme all’invidiabile atletismo, che lo hanno fatto emergere nel circuito come potenziale star. Ma spesso la personalità deborda in arroganza trasformandosi in un limite. Sentite cosa ha detto dopo la sconfitta: “Se giocassi normalmente, batterei Jarry nove volte su dieci. Oggi non è stata una giornata facile con il ginocchio: nel quarto set ho iniziato a sentire fastidio e non sono più riuscito a colpire il servizio e il rovescio come nei primi due set. È un problema che ho già avuto in passato, parlerò con lo staff e prenderò una decisione”.

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