Manovra: la Lega insiste sulle pensioni, stop all'aumento dell'età

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La Lega chiede lo stop dell'aumento dell'età per andare in pensione. Il partito di Matteo Salvini presenta un ordine del giorno alla manovra, all'esame dell'Aula della Camera.

Il testo, a prima firma del deputato Virginio Caparvi, "impegna il governo a valutare l'opportunità di adottare le opportune iniziative normative volte a sospendere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica" l'incremento dei requisiti pensionistici che scatteranno dal 2027 in modo progressivo. 
   

Un altro ordine del giorno della Lega chiede di ripristinare la flat tax incrementale per l'anno d'imposta 2026 sulle dichiarazioni dei redditi 2027, rendendola strumento opzionale e alternativo rispetto ad aderire al concordato preventivo.

L'odg, a prima firma di Alberto Gusmeroli, ricorda che il partito nel 2019 ha presentato una proposta di legge in materia per una tassa piatta sugli incrementi di reddito tra un anno e la media del triennio precedente inserita poi nella legge delega per la riforma fiscale e attuata, però, solo nel 2023.

In un altro ordine del giorno a firma di Luca Toccalini il partito di Salvini torna a chiedere "iniziative normative volte ad introdurre una flat tax giovani per contrastare il fenomeno della loro fuga all'estero e la perdita di capitale umano".

La Lega ricorda di aver proposto come emendamento una flat tax a sostegno dei giovani under 30 con l'obiettivo di "incentivare contratti stabili e salari adeguati e incentivare il rientro in Italia degli under 35" ma che "purtroppo per ragioni di oneri e coperture la proposta non ha potuto trovar luce".

Un ordine del giorno presentato dal leader del M5s Giuseppe Conte chiede di cancellare gli stanziamenti al settore delle armi, e di dare al contrario più sostegno a salute, istruzione e investimenti green.

Il testo, in premessa, sottolinea come nella manovra manchino misure per la crescita e a questo si aggiunge un "clima di tensione e di incertezza internazionale che l'esecutivo ha tradotto in una corsa al riarmo senza precedenti, come richiesto dall'Unione europea con il Piano di riarmo da 800 miliardi, in cui le priorità politiche su temi centrali quali la transizione verde e digitale, la sanità, l'istruzione e la green economy, cedono il passo al rafforzamento della capacità di produzione di armi e munizioni".

L'odg impegna dunque il governo a "riconsiderare gli stanziamenti previsti nello stato di previsione del Ministero della difesa, adottando le opportune iniziative volte alla sostituzione delle spese militari di cui in premessa con quelle per: spesa sanitaria, investimenti che promuovano la competitività, sostegno alle filiere produttive e industriali, incentivi all'occupazione, istruzione, investimenti green e beni pubblici" e a "integrare le misure recate dal provvedimento in esame con l'adozione di ulteriori iniziative" sul settore della crescita.

Meno tasse per favorire gli affitti a lungo termine e misure più severe per garantire gli sfratti è quanto chiede invece Noi Moderati con un ordine del giorno alla manovra a prima firma Maurizio Lupi.

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