"La manovra, complessivamente, dispone interventi per circa 18 miliardi medi annui". Lo si legge nella nota del Ministero dell'Economia e finanze in cui si spiega a margine del Dpb, il documento programmatico di bilancio presentato oggi in Cdm dal ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti che deve essere inviato alla Commissione Europea entro il 15 ottobre, Giorgetti ha anche illustrato al consiglio dei ministri i contenuti principali del disegno di legge di bilancio per il triennio 2026-2028.
"Al fine di favorire l'adeguamento salariale al costo della vita sono stanziati per il 2026 circa 2 miliardi", si legge ancora nella nota, mentre "è prorogata al 31 dicembre 2026 la sterilizzazione della plastic e sugar tax".
Stanziati nel triennio circa 3,5 miliardi per la famiglia e contrasto alla povertà. Inoltre, al fine di favorire l'accesso a determinate prestazioni agevolate si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell'Isee, che interviene sul valore della casa e sulle scale di equivalenza, con effetti complessivi di quasi 500 milioni di euro annui.
"Anche la prossima legge di bilancio proseguirà il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il governo sta portando avanti dall'inizio della legislatura. In particolare, la manovra ridurrà la seconda aliquota Irpef, che dall'attuale 35% passerà al 33% con uno stanziamento nel triennio pari a circa 9 miliardi euro", prosegue il ministero.
Per la sanità, ai rifinanziamenti previsti l'anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026 e il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo.
"Nell'ambito degli interventi finalizzati al sostegno delle imprese e, più in generale, dell'innovazione si favoriranno gli investimenti in beni materiali attraverso la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini del loro ammortamento, per un valore complessivo di 4 miliardi di euro". Inoltre, "saranno presenti nel triennio il credito d'imposta per le imprese ubicate nelle zone economiche speciali (Zes) e, nella misura di 100 milioni di euro nel triennio 2026-2028, per le zone logistiche semplificate (Zls)". Viene inoltre "rifinanziata anche la misura agevolativa 'Nuova Sabatini'".
"Oltre agli effetti di miglioramento del quadro di finanza pubblica anche dovuti alla rimodulazione del Pnrr, concorrono al finanziamento della manovra, sul versante delle entrate, le risorse reperite a carico degli intermediari finanziari e assicurativi e, dal lato della spesa, interventi sugli stanziamenti di bilancio".
Nel corso del Consiglio dei ministri sarebbe emersa infatti l'indicazione di un contributo che potrebbe arrivare dalle banche e dalle assicurazioni in vista della manovra e che dovrebbe ammontare a circa 4,5 miliardi. La trattativa, secondo diverse fonti, non sarebbe comunque ancora chiusa.
In manovra ci sarà inoltre una pace fiscale per tutto il 2023. Dalle stesse fonti si apprende anche che verranno esclusi coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi.
"La manovra di finanza pubblica interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza. L'impegno del Governo, in questo scenario, è proseguire da un lato nell'azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, delle imprese e per il sociale, dall'altro assicurare la sostenibilità della finanza pubblica. Essa è coerente con il percorso della spesa netta indicato nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 e confermato nel Documento programmatico di finanza pubblica 2025". Lo afferma il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nella nota del Mef diffusa dopo il cdm.
Il comitato esecutivo dell'Abi, riunito ieri sera, "ha approvato all'unanimità di proseguire in via straordinaria nei contributi poliennali al Bilancio dello Stato, nella stessa logica concordata lo scorso anno, per il rilancio dell'economia e per la solidarietà sociale", si legge in una nota dell'associazione in merito al contributo chiesto dal governo alle banche nella manovra finanziaria.
L'associazione nel suo comunicato sottolinea come la riunione del comitato esecutivo di iseri sera, ha inoltre "approvato all'unanimità la relazione del direttore Marco Elio Rottigni incaricato degli approfondimenti relativi all'accordo dello scorso anno sull'ulteriore contributo delle banche al Bilancio dello Stato per il rilancio dell'economia".
Nuovi colloqui in extremis, oggi, fra governo e Abi per il contributo delle banche alla Manovra finanziaria in vista del cdm di stasera che dovrà approvarla. L'Abi ribadisce l'apertura a un dialogo ma per una soluzione "concordata" come quella dello scorso anno sull'anticipo di liquidità allo Stato in più anni tramite le dta, respingendo ipotesi di tassazioni straordinarie. Sul tavolo delle discussioni ieri era emersa anche l'idea del governo di intervenire sulla tassa sugli extraprofitti del 2023, svincolando quelle somme, 6,2 miliardi, messe a capitale, ottenendo così gettito tramite un contributo straordinario e la normale tassazione sui dividendi.
Secondo quanto si apprende le discussioni con il Mef e le strutture tecniche proseguiranno sulla base dei colloqui bilaterali svolti già ieri subito dopo l'incontro formale a Palazzo Chigi assieme alle altre associazioni. Colloqui ai quali è seguita, ieri sera, la riunione dell'esecutivo Abi che ha fatto il punto ed approvato la relazione del dg Rottigni e ha dato mandato, come spiega il comunicato diffuso dall'associazione stamattina, di "proseguire in via straordinaria nei contributi poliennali al Bilancio dello Stato, nella stessa logica concordata lo scorso anno".
Borsa: Milano debole (-0,8%) con l'Europa dopo Wall street, banche sotto pressione
Mercati azionari del Vecchio continente sempre in generale calo dopo l'avvio in calo di Wall street: la Borsa peggiore è quella di Francoforte, scende dello 0,9%, seguita da Milano in ribasso dello 0,8% e Amsterdam in calo di oltre mezzo punto. Parigi perde lo 0,4%, con Londra limata dello 0,2% e Madrid che ondeggia sulla parità.
Gli operatori sembrano guardare soprattutto al ritorno delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, oltre che alla debolezza del petrolio che scende dell'1,8% poco sopra i 58 dollari al barile. Calmo il gas sui 32 euro al Megawattora.
In Piazza Affari sempre in scivolata Stellantis dopo il peggioramento dell'outlook da parte di Moody's, con il titolo che scende del 5% a 8,3 euro. Male anche Amplifon e Moncler, in ribasso rispettivamente del 4,4% e del 3,6%.
Deboli in generale le banche, che appaiono pronte a partecipare alla manovra attraverso la proroga della misura sulle imposte varata l'anno scorso, con Bper e Banco Bpm che cedono circa due punti percentuali. In controtendenza Fineco che sale del 2% e Generali, in aumento dell'1,7%. Bene anche A2a, che cresce dell'1,6%, seguita da Enel in rialzo di un punto e mezzo.
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