L'operazione 'taglio alle liste d'attesa' va avanti, forte dell'"impegno concreto" del governo che, prevedendo tempi rapidi per i decreti attuativi ora all'esame della Conferenza Stato-Regioni, respinge le critiche in merito ad un "peggioramento" dei tempi di accesso alle prestazioni da parte dei cittadini. Critiche avanzate nei giorni scorsi da organizzazioni indipendenti come la Fondazione Gimbe e che hanno acceso il dibattito. A ribadire la linea dell'esecutivo, durante il question time alla Camera, è stato oggi il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo ad una interrogazione - rivolta al ministro della Salute - relativa proprio ai tempi dei decreti attuativi. "I decreti fondamentali - ha precisato Ciriani - sono attualmente all'esame della Conferenza Stato-Regioni per l'acquisizione del previsto parere". Si tratta, in particolare, dei provvedimenti per l' 'Adozione dei criteri di interoperabilità tra la Piattaforma nazionale e le piattaforme regionali delle liste d'attesa'; la 'Modalità di attivazione dei poteri sostitutivi riconosciuti all'Organismo di Verifica e Controllo presso il Ministero'; l'Adozione di un piano d'azione per il rafforzamento dell'erogazione dei servizi sanitari sul territorio'. Inoltre, ha precisato il ministro, "il provvedimento relativo alle 'Linee di indirizzo per gestire, da parte del Cup, un nuovo sistema di disdetta delle prenotazioni e ottimizzazione delle agende di prenotazione' è in fase di imminente invio alla Stato-Regioni, mentre il provvedimento sulla 'Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale degli enti del Ssn' è attualmente in fase di completamento". Va però considerato che "numerose misure sono già pienamente operative, senza necessità di ulteriori atti attuativi o stanziamenti". Tra queste l'unificazione dei Centri Unici per le Prenotazioni, il controllo dell'attività libero professionale che non può eccedere il 50% e l'obbligo di rispetto dei tempi e presa in carico del paziente con garanzia di prestazione in intramoenia o presso strutture convenzionate. Quanto "all'asserito peggioramento dei tempi delle liste", Ciriani invita a fare riferimento a "fonti autorevoli come Agenas, piuttosto che affidarsi a fondazioni private". Ed evidenzia che il governo prosegue nel suo "impegno concreto per il miglioramento dell'accesso alle prestazioni sanitarie, basandosi su dati verificabili e non su polemiche strumentali". Il riferimento è anche alle valutazioni di Gimbe, che rilevava l'approvazione di un solo decreto attuativo su 6. Già oggetto di critiche da parte di esponenti della maggioranza, Gimbe ha oggi avuto la solidarietà dell'associazione Patto trasversale per la scienza. Dura la replica al question time di Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera: "Il ministro Ciriani, che ancora una volta ha sostituito il collega Schillaci, detto 'Il fuggitivo', ha confermato che i decreti attuativi non sono operativi. Il governo non ha dunque rispettato le scadenze che si era dato. L'unica preoccupazione, evidentemente, era poter dire, in piena campagna elettorale, che ci si stava occupando delle liste d'attesa. Salvo poi non riuscire a rendere operativo uno strumento annunciato come risolutivo". Sul tema, ha concluso, "il governo è terribilmente in ritardo e gli italiani rinunciano a curarsi mentre la maggioranza si preoccupa della sanità solo per la campagna elettorale. Tutto questo è a dir poco immorale".
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