Inaugurazione della nuova stagione della Fenice giovedì 20 novembre con l'opera più politica di Mozart: una riflessione attualissima su potere, vendetta e perdono
(il maestro Ivor Bolton)
18 novembre 2025 | 12.34
LETTURA: 3 minuti
C’è qualcosa di sorprendentemente moderno nel modo in cui Wolfgang Amadeus Mozart immagina il potere alla fine del XVIII secolo. Non c'è retorica, non c'è grandezza ostentata: c'è un uomo, l'imperatore romano Tito, che sceglie la clemenza quando tutto lo spingerebbe alla vendetta. È con questa forza disarmante che l'opera mozartiana più politica "La clemenza di Tito" torna al Teatro La Fenice di Venezia per aprire la stagione lirica 2025-26, giovedì 20 novembre (ore 19), sotto la direzione di Ivor Bolton. E il maestro inglese, che parla della "Clemenza" come di "un organismo vivo, in continua evoluzione", invita il pubblico a leggerla come un ammonimento per il nostro tempo.
Per Bolton, la modernità del capolavoro di Mozart nasce prima di tutto dal suo nucleo emotivo: un intreccio di sentimenti semplici e assoluti che si specchiano nei meccanismi del potere. "Quest'opera ritrae le emozioni più basilari: la vendetta, l'amore, il desiderio di potere - spiega il direttore d'orchestra - C'è l'ardore di Sesto per Vitellia, l'ambizione di Vitellia, la tenerezza tra Annio e Servilia. Sono relazioni che disegnano un dramma profondamente umano, ma allo stesso tempo profondamente politico".
Ed è nel finale, nella decisione di Tito di perdonare chi ha attentato alla sua vita, che Ivor Bolton ritrova la scintilla che rende quest'opera imprescindibile oggi: "La ricerca del bene è qualcosa che raramente associamo alla politica contemporanea. Eppure Tito ci mostra un modello di grande leadership: la clemenza come scelta consapevole, non come debolezza".
A fare della "Clemenza di Tito" un'opera sempre attuale è anche, per Bolton, la sua natura mutevole: "Siamo molto fortunati a poter dare vita a una musica scritta più di due secoli fa e a ricrearla ogni volta. Un dipinto è immobile. Una rappresentazione d'opera non lo è mai: è un miracolo fatto di tanti talenti".
Non si tratta, però, di musealizzare il grande compositore di Salisburgo: "Possiamo rispettare Mozart senza pretendere di essere uomini del Settecento. Dobbiamo trovare l'equilibrio tra le sue intenzioni e il nostro tempo: solo così questa musica rimane vitale per il pubblico di oggi".
La stessa tensione tra passato e presente è al centro della regia dello statunitense Paul Curran, che ambienta l'opera in un contesto contemporaneo venato di suggestioni classiche. Le scene e i costumi di Gary McCann, insieme al light design di Fabio Barettin, costruiscono un mondo sospeso, non ancorato né a Roma né al Settecento, ma a un presente universale in cui la crisi del potere è tutt'altro che risolta. Curran insiste soprattutto sull'urgenza morale della storia: "La clemenza dovrebbe essere un valore politico più centrale. Oggi viviamo nell’estremismo, nella vendetta come risposta immediata. Tito ci ricorda che perdonare è un atto di forza, non di debolezza".
A dare voce al dramma mozartiano sarà un cast che unisce maturità e nuovi debutti: Daniel Behle è Tito Vespasiano, Anastasia Bartoli è Vitellia, Cecilia Molinari (Sesto), Nicolò Balducci (Annio) e Francesca Aspromonte (Servilia) debuttano nei rispettivi ruoli. Domenico Apollonio è Publio. Una compagnia che Bolton definisce "straordinariamente ricettiva e capace di dare vita nuova all'opera".
Composta per l'incoronazione di Leopoldo II, "La clemenza di Tito" segnò il ritorno di Mozart all'opera seria. Eppure, nonostante la cornice celebrativa, resta una delle analisi più lucide sul potere, sulla responsabilità di chi lo esercita e sulla fragilità dell'essere umano quando deve scegliere tra vendetta e misericordia. La speranza di Bolton è che questa modernità arrivi integra al pubblico: "Spero che la nostra produzione emozioni il pubblico della Fenice e che l’esempio di Tito possa parlare a chi guarda. È un dramma che non ha mai smesso di dirci qualcosa". (di Paolo Martini)
Tag
Vedi anche









English (US) ·