Dopo Nino Benvenuti c'è stato
Patrizio Oliva. Sono soltanto due i pugili italiani che, in due
Olimpiadi svoltesi a venti anni di distanza l'una dall'altra
(Roma 1960 e Mosca 1980) , oltre all'oro dei Giochi hanno
conquistato anche il premio di miglior boxeur del torneo. E che
poi, va sottolineato, sono diventati campioni del mondo da
professionisti. Oliva lo è stato nei superleggeri, dopo aver
messo in bacheca anche la cintura di campione d'Europa. E questo
nonostante lo scetticismo di certi suoi critici a oltranza, che
lo avrebbero voluto vedere nei panni del picchiatore, lui che
invece faceva della scherma pugilistica e della capacità di
schivare e poi 'rientrare' con abilità sui colpi tentati dai
rivali le proprie armi migliori.
A celebrare tutto questo arriva ora il libro di Dario
Torromeo, autentico cantore della nobile arte, "Patrizio Oliva,
La mia storia", edito da Calzetti Mariucci in un formato
elegante un po' come lo era Patrizio sul ring. Il volume è un
viaggio intenso tra sport, famiglia e sfide personali, in cui
Oliva racconta la sua vita, segnata dalla passione per la boxe e
da momenti di grande dolore, come la perdita del fratello Ciro,
la sofferenza di mamma Catena, le difficoltà con un padre
travolto dalla tragedia.
Nato alla Stadera, "tra il carcere e il cimitero", Oliva ha
saputo trasformare il destino con talento e determinazione. Oro
olimpico a Mosca 1980 e miglior pugile del torneo, ha combattuto
con una mano destra devastata da microfratture, affrontando ogni
incontro con dolore e grinta. Poi, il titolo mondiale tra i
professionisti e la battaglia per l'amore di Nilia Sole, perché
chi gestiva Oliva non vedeva di buon occhio questo legame, che
invece dopo 40 anni e tre figlie è ancora più che solido.
Accanto a Patrizio, nella vita e quindi anche nel libro, ci sono
altre persone fondamentali: Geppino Silvestri, Franco
Falcinelli, Rocco Agostino, Rodolfo e Roberto Sabbatini, Elio
Cotena.
Insomma, questa è una storia di sport e di vita, fatta di
passione, sacrifici e successi, oltre che un racconto intenso e
appassionante che ripercorre la storia di un uomo e di un'epoca
in cui l'Italia dominava il ring. Un libro quindi da non perdere
per gli amanti dello sport e in particolare del pugilato.
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