Kimi Antonelli, ovvero un predestinato in Formula 1 a cominciare dal nome che richiama quel Kimi Raikkonen della Ferrari, ultimo a vincere il Mondiale piloti con la Ferrari nell'ormai lontano 2007. Un ragazzo con la velocità nel sangue al suo primo podio in carriera nel Gran Premio del Canada tra la paura di non farcela e la gioia irrefrenabile per aver riportato il tricolore sul podio dopo quasi sedici anni dall'ultima volta firmata Jarno Trulli. "È stato davvero stressante, ma sono così felice, me lo sentivo - racconta Antonelli parlando della gara di Montreal da riporre gelosamente nel cassetto dei ricordi - sono partito bene e sono riuscito a salire subito al terzo posto".
Un terzo posto difeso con unghie e con i denti senza sbagliare nulla nonostante avesse alle spalle il duo McLaren. "Ora posso tirare un bel sospiro di sollievo, ma è stato davvero difficile. Dopo ogni giro il mio ingegnere mi aggiornava sul gap e quando ho visto la McLaren fermarsi durante la Safety Car ho solo sperato che la gara non ripartisse. Ora voglio la vittoria".
Un predestinato nella massima serie anche per come ne parla lo stesso campione del mondo Max Verstappen, un tipo non certo prodigo di complimenti con i suoi colleghi. "Per me non è una sorpresa - ha detto il quattro volte iridato dopo il Gp del Canada, parlando di Antonelli - conoscevo Kimi fin dai tempi del karting e già si dicevano grandi cose. Quindi lo tenevo d'occhio. Credo che la cosa impressionante sia che è naturalmente veloce. Mi piace anche il suo approccio calmo e pacato. Sono ottime qualità. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che quest'anno sarebbe salito sul podio". Un primo podio quello di Antonelli festeggiato con i piedi ben saldi a terra, come da sempre gli insegna il papà Marco che ha descritto le due anime del figlio: da una parte il pilota maturo, d'attacco, ma che ha imparato anche a essere ragioniere in questo suo primo assaggio di F1; dall'altra un diciottenne come gli altri che si prepara ad affrontare l'esame di maturità.
"Non avete ancora visto il vero Kimi - assicura papà Antonelli - mentre ora pensiamo già all'Austria" Alla gioia del pilota italiano si contrappone il periodo no di chi gli ha lasciato il posto in Mercedes per andare a Maranello, quel Lewis Hamilton che anche se ha continuato a pungere il suo team per la mancanza di prestazione della Ferrari e di aggiornamenti, è sembrato alla fine preoccupato per aver dovuto fare i conti con il suo spirito animalista dopo aver investito, ovviamente in modo involontario, una marmotta sul circuito semicittadino di Montreal: "Ho sentito qualcosa e non sapevo cosa fosse. Ho guardato allo specchio e non ho visto niente - ha dichiarato il pilota inglese - Mi hanno detto che era una marmotta. Sono devastato nel sentirlo perché amo gli animali, adoro gli animali e sono così triste. È orribile. Non mi era mai successo qui".
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