Libra Colour, l'ereader è a colori e si legge come su un libro vero

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Il lettore di ebook di Kobo adotta una nuova tecnologia che permette allo schermo di riprodurre oltre 4 mila tonalità. E col pennino Stilus 2 si evidenzia e si prendono appunti

Massimo Arcidiacono

31 marzo - 09:30 - MILANO

Passo gran parte del giorno davanti a uno schermo, perché dovrei utilizzarne uno anche per leggere un buon libro? La domanda ha accompagnato a lungo i destini degli e-book e a testimoniarlo sono i freddi numeri: nel 2023 si sono venduti in Italia 112 milioni di libri cartacei contro i 9,9 milioni di download per quelli digitali. Alcune novità tecnologiche e il progressivo cambiamento degli stili vita (con sempre più persone in viaggio o costrette al pendolarismo) ora possono cambiare le carte in tavola. In particolare, l’introduzione dei display e-ink basati sulla tecnologia Kaleido 3 che consente di applicare dei filtri all’inchiostro elettronico, con oltre 4 mila tonalità diverse. Cioè, introducendo il colore. 

i passi avanti dell'e-ink

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Il nuovo Kobo Libra Colour è un esempio in questo senso: al miglioramento delle modalità di lettura che riduce i riflessi - se non li azzera - associa appunto i colori e una grande duttilità grazie alla compatibilità con un pennino, il Kobo Stylus 2, che permette di sottolineare in maniera facile, facendone non solo un lettore ma anche una specie di taccuino elettronico. Lo Stylus si acquista separatamente, però fa la differenza rispetto al principale (e più blasonato) concorrente, il Kindle Colorsoft. La parola “Kindle” nel sentire comune è da sempre sinonimo di ebook, Amazon detiene il 70% del mercato, ma adesso la canadese Kobo comincia a chiedere spazio. I colori del Libra Colour sono accattivanti ma non così vivaci come quelli di uno smartphone e mentre su un normale ebook l’unica cosa che è possibile notare è la maggiore somiglianza del bianco della pagina a quello della carta, sono i fumetti a rappresentare il test migliore. Noi lo abbiamo fatto sfogliando Spiderman, le storie a fumetti. Kobo sembra essersi concentrata sul miglioramento dell’esperienza di lettura più che sulle funzionalità, e l’esperienza d’uso al primo utilizzo appare meno facile di quella sul Kindle. Quest’ultimo è soprattutto una porta d’accesso allo store Amazon, il Kobo più uno strumento di lettura. Infatti, lascia la libertà di scegliere da una pluralità di store digitali - in Italia non solo il proprio, anche Feltrinelli, Ibs e Libraccio -, di collegarsi a Dropbox, a Google Drive o di caricare pdf dal proprio pc, mentre in mercati come quello statunitense si può anche accedere a servizi di prestito gratuito come OverDrive.

il pennino fa la differenza

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L’altra differenza è nelle modalità di evidenziazione. A chi ha lo Stylus basta scorrerlo sulle parole e scegliere un colore oppure prendere appunti accanto al testo come si farebbe su un libro di carta: esperienza abbastanza diversa, per esempio, rispetto a quella su un Kindle Paperwhite, dove si apre una finestra e bisogna digitare il testo, come se si apponesse una sorta di post-it digitale. Lo schermo è da 7” pollici, il peso sfiora i 200 grammi e la forma è quasi quadrata, come un iPad mini un po’ più cicciottello. La batteria (da 2.050 mAh) dura settimane e col bluetooth si possono ascoltare gli audiolibri. Il Libra Color costa 240 euro (ma per lo Stylus 2 ne servono altri 60), contro i 299 del Kindle Colorsoft. E anche questa è una differenza.

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