Ancora un passo avanti in
Sardegna verso l'approvazione della legge sul fine vita e il
suicidio assistito: il testo promosso dall'associazione Luca
Coscioni e fatto proprio dalla maggioranza del campo largo
guidata da Alessandra Todde, ha avuto il via libera questa
mattina nella Sesta commissione del Consiglio regionale. La
proposta di legge 59, "Procedure e tempi per l'assistenza
sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi
della sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019", è stata
approvata con tutti i voti del centrosinistra, a eccezione del
solo consigliere Lorenzo Cozzolino (Orizzonte Comune).
Relatrice designata per la maggioranza in Aula sarà la
presidente della Commissione, Carla Fundoni (Pd), mentre per la
minoranza farà da relatore Corrado Meloni (FdI). L'iter della
norma in Sardegna era stato avviato il 15 maggio scorso con la
prima seduta in commissione, il parlamentino in queste settimane
ha ascoltato tutte le parti interessate, incassando il parere
favorevole dall'Ordine dei medici e dagli operatori sanitari
(oltre che dall'associazione Coscioni), ma contrario da parte
delle associazioni Pro Vita e da alcuni bioeticisti.
Ora la proposta di legge potrà essere calendarizzata in Aula
e, come negli auspici della maggioranza, essere approvata entro
l'estate. In questo caso la Sardegna potrebbe essere la seconda
Regione in Italia a dotarsi di una legge per applicare la
sentenza della Consulta in materia di suicidio medicalmente
assistito: la prima è stata la Toscana, ma il Governo ha poi
deciso di impugnare la normativa regionale.
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