Il serbo che preoccupa in casa Juve di certo non è lui, ma anche il futuro del 32enne è tutto da scrivere
“Non lo avevo ancora allenato. Lui è sempre a disposizione, professionale, ha una bella gamba. Si applica e conosce bene il gruppo, e questo mi piace. È un ragazzo che può fare bene per il calcio che piace a me”. Calciomercato estivo permettendo. Il futuro di Filip Kostic è ancora tutto da scrivere ma Tudor negli ultimi allenamenti alla Continassa prima della partenza per il Mondiale e poi negli Stati Uniti ha visto un giocatore che nella sua Juventus sicuramente troverebbe un posto. Quelle parole di prima se non sono un’investitura poco ci manca.

Tudor le aveva pronunciate alla vigilia di Juve-City, gara dell’esordio da titolare del centrocampista serbo che ha preceduto Real-Juve in cui Kostic ha giocato un’altra mezzora. Centoventi minuti in tutto. Pochi solo in apparenza ma allo stesso tempo niente se paragonati ai 2501 messi da parte in 35 presenze in totale nell’ultima annata in prestito al Fenerbahce.

cose turche
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E proprio dalla Turchia può arrivare un’altra chiamata questa estate. Nel settembre dell’anno scorso dall’altro lato del telefono si palesò José Mourinho e quel trasferimento, seppur temporaneo, sgravò la Juve dell’ingaggio del giocatore: i circa 3 milioni lordi di stipendio andarono tutti a carico del Fenerbahce. Un bel risparmio per Madama che anche quest’anno è chiamata a costruire e puntellare una rosa dai costi sostenibili. Kostic è stato acquistato dalla Juve nel 2022 dall’Eintracht Francoforte per 12 milioni pagabili in tre esercizi, oltre oneri, contributo di solidarietà Fifa (fino a 1,5 milioni) e altri 3 di bonus legati ai risultati sportivi. Ad oggi la situazione è che il serbo pesa sul bilancio per poco più di 3 milioni e ha il contratto in scadenza nel 2026. Uno scenario che impone riflessioni. Ma l’aspetto positivo è che non c’è alcuna fretta di trovare una soluzione a stretto giro; alla Continassa sono ben altre le priorità che dominano la scrivania del dg Comolli e il calciatore serbo che occupa i suoi pensieri è un altro. E poi Kostic gode della stima di Tudor – che sulla sinistra ha Cambiaso e potenzialmente Weah, in grado di giocare anche su quella corsia – e a partire dal raduno alla Continassa si giocherà le sue carte migliori per ben figurare e non far ricredere il suo allenatore. A prescindere da quello che accadrà in futuro.

e se restasse in italia?
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Il Fenerbahce comunque è sempre lì e l’arrivo di Archie Brown non comprometterebbe nulla. L’inglese è un terzino, Kostic un centrocampista, anche se l’anno scorso ha giocato anche nella difesa a quattro di Mourinho senza quindi rinunciare agli inevitabili compiti difensivi. La grafica (in alto) parla chiaro: fuoco e fiamme su tutta la corsia sinistra per una media di 76 minuti a partita. Ma i venti di calciomercato non è detto che possano portare Kostic esclusivamente all'estero. Anche l'Atalanta infatti lo osserva con attenzione; per ora nulla più che un sondaggio ma siamo solo a metà luglio e la Dea inizierà a preparare la prossima stagione da lunedì 14. La variabile tempo è sempre da tenere da conto, ma occhio che chi ne ha più di tutti in questo ipotizzato scenario a tre è Mourinho: in Turchia la sessione estiva di mercato non chiuderà come in Italia il 1° settembre ma venerdì 12.