La Roma e quel gemellaggio tra ultras con l'Udinese che porterà al divieto di trasferta a Venezia

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Verso la chiusura anche parte della curva nord dell'Olimpico in occasione di Roma-Porto del 20 febbraio di Europa League

Francesco Balzani

5 febbraio - 13:48 - ROMA

Si va verso un altro divieto di trasferta, anzi doppio. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha proposto di vietare la vendita dei biglietti ai tifosi dell’Udinese (residenti in Friuli) per la partita di Napoli e a quelli della Roma (residente nel Lazio) per la sfida al Venezia. Indicazioni che saranno recepite e discusse oggi nel corso del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive e poi inviate ai prefetti delle città interessate per l'emissione dei provvedimenti di divieto di vendita dei biglietti. Ma difficilmente arriverà un parere contrario alla proposta del Viminale.

IL MOTIVO

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La ragione sta nel gemellaggio tra tifosi di Roma e Udinese e nell’alto rischio scontri in entrambe le partite. In particolar modo coi tifosi del Venezia dopo l’assalto al treno di domenica scorsa da parte di alcuni ultrà dell’Udinese e del Salisburgo che ha causato due feriti e portato 8 daspo: cinque persone di nazionalità austriaca, un bosniaco residente in Austria, un albanese e un italiano residenti a Udine. Situazione simile a Napoli nel posticipo vista la rivalità tra le due curve che ha portato due anni fa a violenti scontri sul campo di Udine al termine della gara di campionato che regalò lo scudetto agli azzurri e al possibile “supporto” degli ultras romanisti di ritorno proprio da Venezia dove si gioca alle 12,30. "La prima valutazione sugli incontri di calcio a rischio la facciamo noi in Osservatorio sulla base delle indicazioni che ci danno le questure - spiega all’Adnkronos il presidente dell’Onms Maurizio Improta - mentre il comitato, che è un organo più ristretto, fa le valutazioni su come impostare il suggerimento ai prefetti perché poi alla fine non siamo noi tecnicamente a emettere il divieto. Il documento viene inviato ai prefetti e ai questori e poi i prefetti fanno le ordinanze di divieto di vendita".

ALTRE GARE A RISCHIO

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 In queste ore il comitato procederà con la decisione ufficiale ma "l'esito è quasi scontato", precisa Improta. "Abbiamo già valutato inoltre la partita Genoa-Venezia, che si terrà il 17 febbraio alle 20.45 - aggiunge - Anche per questo match si proporrà il divieto di trasferta per i veneziani". Altro incontro sotto la lente quello di Champions League del 12 febbraio Milan-Feyenoord. "Dopo le interlocuzioni con la Uefa, le autorità olandesi e la questura di Milano, ci sarà la possibilità per i tifosi del Feyenoord di venire ma sotto il monitoraggio della polizia olandese", sottolinea. Inoltre, aggiunge il presidente dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, "c'è un attento monitoraggio su quanto accaduto a Cava de' Tirreni dove l'obiettivo della violenza sono state le forze dell’ordine". Quanto all'andamento delle azioni violente legate alle partite di calcio Improta spiega: "Il dato è che la 'vivacità', per usare un eufemismo, di queste tifoserie è distribuita a macchia di leopardo e non c'è differenza fra la A, la B, la C, la D e i campionati di promozione e di eccellenza. Anzi, man mano che si scende di categoria aumentano in modo direttamente proporzionale le violenze". Tra le decisioni che saranno rese ufficiali oggi c’è anche la chiusura di parte della Curva Nord dell’Olimpico (nello specifico i settori 46 e 47) per la gara contro il Porto del 20 febbraio. La decisione è stata presa dall’Uefa a seguito del lancio di bombe carta e petardi nel settore dei tifosi dell’Eintracht Francoforte nell’ultima partita di Europa League. Comminata anche una multa di 30 mila euro alla Roma e di 25 mila al club tedesco.

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