Nel Palermo Paulo ricoprì il ruolo proprio con Gasperini, che all’Atalanta usò così CDK, Ilicic e Gomez
I punti interrogativi probabilmente verranno cancellati con il tempo, dando spazio alle certezze. Magari ci vorrà anche un po’, chissà, ma intanto sia Dybala sia Gasperini si stanno convincendo che il matrimonio può funzionare bene. Al di là dei ragionevoli dubbi sulla tenuta fisico-atletica della Joya e del calcio aggressivo del Gasp. Due mondi che a vederli così sembrerebbero difficilmente potersi incontrare e che, invece, da luglio prossimo potrebbero sorprendere un po’ tutti. Anche loro stessi, Dybala e Gasperini (che oggi, mercoledì, sarà a Roma per il matrimonio di Scamacca, con celebrazione in centro e ricevimento dalle parti de Le Rughe).
in rosanero
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Del resto l’argentino e il nuovo allenatore della Roma si conoscono già, avendo passato parte della stagione 2012/13 insieme, a Palermo. Dybala era quasi un bambino e il Gasp veniva dalla “disavventura” con l’Inter. Quel percorso non andò benissimo, considerando che il Palermo retrocesse e che Gasperini venne chiamato ed esonerato due volte, guidando la squadra per 23 partite (22 di campionato e una di Coppa Italia). Quel Palermo giocava già con il marchio di fabbrica gasperiniano, la difesa a tre. E Dybala faceva o una delle punte (spesso il Gasp davanti giocava con l’1-2: trequartista e due punte) o il falso nove, quando lo schieramento era il 3-4-3. Per la Joya compagni di avventure lì davanti i vari Ilicic, Brienza, Miccoli, Barreto ed Hernandez.
il punto d'incontro
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E allora bisognerà capire quale sarà a Roma il punto d’incontro tra Dybala e Gasperini, dove le esigenze dell’allenatore si incontreranno con il talento dell’argentino. Di certo il Gasp sa che a tutta quella qualità non si può rinunciare a cuor leggero, anche a scapito della fisicità e dell’atletismo. Sulla carta Dybala dovrebbe partire come trequartista di sinistra, che poi è un po’ la sua posizione, anche se nella Roma spesso lo abbiamo visto giostrare anche a destra, per poi rientrare e calciare con il piede forte (il sinistro, appunto). E magari dalla sua parte Gasperini in mezzo schiererà uno come Manu Koné, anche per garantire maggiore fisicità in una zona del campo dove la Joya inevitabilmente farà fati- ca dal punto di vista dell’aggressività.
la sorpresa
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Ma, chissà, magari Gasperini potrebbe studiare anche qualcosa di diverso. O di antico, appunto. Schierando Dybala proprio come falso nove, al centro del suo attacco. Del resto, con l’Atalanta lo ha già fatto prima con Gomez e Ilicic e poi anche di recente con De Keteleare. Insomma, al di là dell’utilizzo (dove Dybala potrebbe ripercorrere le orme dell’ultimo Gomez, che veniva usato anche in corsa o solo nel secondo tempo) la Joya potrebbe avere una collocazione tattica diversa. In quella posizione, tra l’altro, lo scorso anno lo ha schierato anche Ivan Juric (contro il Torino, ad esempio) che di Gasperini è stato prima collaboratore tecnico e poi allievo. E allora tutto torna, nel futuro della Joya potrebbe esserci una vita nuova. Con Gasp a disegnargli calcio e movimenti.