La missione di Opetaia: "Voglio trasformare la boxe australiana in qualcosa di enorme"

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Domenica la sfida mondiale del pugliese Squeo al campione dei massimi leggeri Ibf, imbattuto in 27 incontri con 21 ko. L'italiano ribattezzato Red Bull: per lui un Everest da scalare

Ivan Malfatto

4 giugno 2025 (modifica alle 17:50) - MILANO

Jai Opetaia: "Il mio obiettivo è trasformare la boxe australiana in qualcosa di enorme". Ancora lui: "Sto inseguendo Zurdo Ramirez e l’unificazione dei titoli mondiali dei pesi massimi leggeri, spazzerò via chiunque fino ad allora troverò nel mio cammino". Le due dichiarazioni sono esplicite su cosa dovrà affrontare il pugliese Claudio Squeo, 34 anni, due lauree e 17 match da imbattuto, nella sfida per il titolo del mondo Ibf dei massimi leggeri domenica 8 giugno sul ring del Gold Coast convention center di Broadbeach (diretta della riunione su Dazn al mattino in Italisa). “Red Bull”, così è chiamato Squeo per l’irruenza e i capelli rossi, non avrà di fronte solo il campione. Ma un’intera nazione, l’Australia, e il predestinato a condurla al centro del business pugilistico mondiale. Non a caso, per organizzare i match di Opetaia alla locale Tasman Fighters si sono già affiancati i colossi Matchroom di Eddier Hearn e Riyadh Season di Turki Alalshikh. Per il “Toto Rosso” di Molfetta e del pugilato italiano una Everest da scalare, una sfida impari e gigantesca, da Rocky Balboa contro Apollo Creed. Per questo ancora più affascinante.

predestinato

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Jai Opetaia ha 29 anni. È mancino, quindi ancora più pericoloso. È imbattuto in 27 incontri con 21 ko. Sale sul ring con una collana etnica delle sue origini samoane. Quindi è un autentico guerriero, come i giocatori di rugby o football americano che vengono dalla quelle isole. Ha alle spalle quattro generazioni di pugili da parte di padre e tre da parte di madre. "Quando parlo della famiglia mi commuovo sempre - dice in un’intervista su Dazn -. Ho iniziato a boxare a 10 anni e sono cresciuto in palestra". È stato un talento precoce: oro ai Mondiali Junior (under 16), bronzo a quelli Youth (under 18), pugile australiano più giovane a partecipare a un’Olimpiade (Londra 2012) a 17 anni, mostrando insieme alla classe una grande solidità mentale per superare i duri turni di qualificazione.

professionista

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Passato professionista a 20 anni, Opetaia ha costruito il record sui ring d’Oceania (Australia, Nuova Zelanda, Samoa), con una puntata in Messico (vittoria su Orlando Vasquez). Ha conquistato cinture minori a raffica fino all’occasione del mondiale Ibf, il 2 luglio 2022, vinto ai punti contro il lettone Mairis Briedis, resistendo fino al termine con una mandibola fratturata. A proposito di solidità mentale e spirito di sacrificio. Poi le solite beghe delle sigle pugilistiche l’hanno fatto decadere. Dopo aver confermato classe e potenze mettendo ko Jordan Thompson a Londra ed Ellis Zorro a Ryiadh, il 18 maggio 2024 in Arabia Saudita ha riconquistato il mondiale Ibf ribattendo ai punti Briedis per non lasciarlo più. Nelle prime due difese ha spazzato via l’inglese Jack Massey (ko6) e il neozelandese David Nyika (ko4) e ora nella nuova difesa volontaria vuole fare altrettanto con il pugile italiano.

segnato

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"Opetaia è un grande pugile - analizza le sue caratteristiche Nicola Loiacono, allenatore di Squeo -. È alto 10 centimetri più di Claudio (1,88 a 1,78) e ha una differenza d’allungo rognosa essendo un mancino. È dotato di tecnica, tattica, senso del rimo. È veloce e potente nel pugno singolo. Sono convinto farà bene anche quando salirà nei pesi massimi, per la ripidità d’esecuzione gambe-braccia e per la giusta potenza. È un buon incassatore, un duro. Con Briedis ha combattuto con la mascella rotta. Con Nyika ha accusato. Ha avuto un infortunio alla spalla. In diversi match ha preso colpi duri al volto. È più segnato di Squeo che è integro, non ha mai subito punizioni, e quindi può risentire maggiormente se subisce colpi efficaci. Su questo e sull’aggressività di Claudio contiamo per metterle in difficoltà". Poche ore fa il primo faccia a faccia verbale in Australia: “Toro rosso”, anche per la maglietta indossata, contro matador vestito di nero. Chi avrà la meglio nell’arena?

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