La lezione di Baldini: mai smettere di divertirsi. E se Camarda bussa all'azzurro dei grandi...

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Il ct chiede ai ragazzi dell'Under 21 di stare in campo come quando erano bambini. E siccome il talento non ci manca, ecco che giocando vinciamo. Il centravanti del futuro del Milan, poi, ha personalità

Alex Frosio

Giornalista

12 ottobre - 11:02 - MILANO

Quante volte abbiamo sentito quella storia dell’orrore secondo cui in Italia mancano i talenti? Le nostre nazionali giovanili hanno sempre smentito l’assunto, almeno fino a una certa età l’azzurro è spesso arrivato in fondo a tornei europei e mondiali. Poi la crescita si è arrestata a livello di Under 21, in cui una volta dominavamo e che definisce il passaggio al calcio adulto. È come se i nostri ragazzi, arrivati alla soglia dell’azzurro “serio”, perdessero il lato ludico, troppo concentrati sulla professione e, soprattutto, sul risultato. Finalmente, però, anche l’Under 21 manda segnali di rinascita vera. E non sarà un caso se succede con Silvio Baldini alla guida, uno che non si vergogna di sostenere che lui, dei risultati, se ne frega bellamente. E che agli azzurrini chiede di divertirsi come quando erano piccoli, al campetto con gli amici. Così la sua Italia ha vinto le prime tre partite e ha regalato spettacolo contro la Svezia. Con quello spirito da “gioco” che esalta la voglia di avere tra i piedi il pallone. Un elastico di Koleosho, una sgroppata di Pisilli, una sterzata di Palestra, un dribbling di Cherubini, una chiusura di Mane, soprattutto quel rigore — ah, quel rigore — di Francesco Camarda: scavetto per il suo primo gol con l’Under 21, nel giorno dell’esordio.

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